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Mamma Mara, la spada è d'oro: "Scusate il ritardo"

Navarria campionessa del mondo in Cina: "Friulana, testarda. Vi dico: i sogni esistono"

Mamma Mara, la spada è d'oro: "Scusate il ritardo"

Chi di spada ferisce, di spadacontinua a vincere. Eh già, proprio così. In quel di Wuxi, cittadina della Cina orientale a 140 chilometri da Shanghai e sede dei campionati mondiali di scherma, l'Italia s'è desta. Merito di una mamma volante, di nome Mara Navarria, che a trentatré anni compiuti lo scorso 18 luglio, sale sul tetto del mondo e guarda tutte dall'alto come mai le era capitato. Per la Navarria, atleta dell'Esercito, si tratta infatti della prima gemma della carriera.

Nulla ha potuto contro la nostra atleta Ana Maria Popescu, la rumena che nel tabellone delle 32 ha spento i sogni di gloria dell'altra azzurra, la siciliana Rossella Fiamingo poi vendicata, con il punteggio di tredici a nove, nel duello finale dalla Navarria. E che permette alla spada italiana di proseguire quella scia di successi inaugurata nel '94 da Laura Chiesa, e poi emulata proprio dalla Fiamingo, capace, però, di fare doppietta nel 2014 e 2015 e, ultimo di questi, il meraviglioso titolo conquistato da Mara Navarria, la nuova regina mondiale che fa sua anche la Coppa del Mondo di specialità.

E' un successo che parte da molto lontano, quello della 33enne di Udine. Di preciso da un minuscolo paesino della Bassa Friulana, dove una bambina vivace e sorridente di campagna, che tanto amava stare all'aperto e in mezzo alla natura ha finito per trovare pace e conforto in uno spazio chiuso come la palestra. E trovando nel piccolo mondo della scherma quel clima accogliente e sereno che le ha fatto scaturire la voglia di emergere fino a diventare un giorno campionessa del mondo. È stato il fratello Enrico, spinto da papà e mamma, il primo a salire su una pedana, seguito a ruota dalla sorella Mara. Che all'inizio era un «po' sfaticata», parole del suo primo maestro Dario Codarin, ma quando si è affacciata nei primi tornei interregionali e ha raccolto i primi successi ha capito che forse indossare il giubbetto elettrico e la maschera come mestiere non era poi una cattiva idea. A dire il vero, a parte qualche medaglia individuale e a squadre tra Mondiali ed Europei, la gioia del successo non sembrava voler arrivare mai. La svolta, forse, è stata proprio l'Olimpiade di Londra, chiusa con l'amaro in bocca. Perché subito dopo è arrivato lui, Samuele, la medaglia d'oro che non ha prezzo, il bimbo nato dal matrimonio con Andrea.

Da quel momento in poi, per la Navarria è iniziato un cammino lungo e tortuoso ma gratificante. Non è un caso se, travolta dalle emozioni e dopo aver dedicato la medaglia al maestro russo Oleg Pouzanov che l'ha allenata per anni e poi scomparso improvvisamente tre anni fa, Mara sia scoppiata in lacrime: «Questo successo racconta la Navarria è il frutto di un lavoro costruito e non appartiene solo a me, ma anche a Roberto Cirillo, che è il mio maestro, a mio marito e a miglio figlio Samuele». Trattiene il respiro, mentre parla, come un sub, lei che si allena in apnea per migliorare il rilassamento e la respirazione applicata alla scherma. «Sono friulana, testarda, ma anche fantasiosa. Non ho mai mollato e ho dimostrato che i sogni esistono. Mi sono fatta un bel regalo di compleanno». Oggi, intanto, è il turno di fioretto femminile e spada maschile (ore 12.25 RaiSport).

E siamo soltanto all'inizio.

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