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Mancini cambia tutto La giovanissima Italia a caccia del gol perduto

Lasagna centravanti con Berardi e Chiesa A gara in corso spazio anche al baby Tonali

Mancini cambia tutto La giovanissima Italia a caccia del gol perduto

Prove di futuro in casa azzurra, ma anche per l'Uefa. L'amichevole contro gli Usa alla «Luminus Arena» di Genk - prima volta della Nazionale nella cittadina belga enclave italiana che frutterà un gettone da 500mila euro - sarà serata di esperimenti per Roberto Mancini (almeno sei i cambi previsti nella squadra titolare rispetto alla gara con il Portogallo con il probabile debutto in corso d'opera per uno dei Millenial a disposizione, il talento 18enne del Brescia Sandro Tonali), e per il massimo organismo calcistico europeo. Che a settembre ha dato finalmente l'ok per l'utilizzo del Video Assistent Referees anche nelle gare del nostro continente. Oggi primo test ufficiale dell'Uefa con una squadra tutta turca: l'arbitro sarà Cüneyt Çakir, fischietto della finale di Champions del 2015 tra Juventus e Barcellona, che all'ultimo Mondiale con l'ausilio tecnologico negò un rigore alla Nigeria contro l'Argentina. Il test in Belgio potrebbe rappresentare un'accelerazione verso l'introduzione del Var in Champions nella fase a eliminazione diretta. Per ora è certo l'utilizzo per la finale di Supercoppa 2019.

Intanto Roberto Mancini si dice contento della ricostruzione azzurra, che sta tenendo una marcia più veloce del previsto. L'arrivo dall'Under 21 di Kean e Mancini (Gianluca, nessuna parentela con il ct) ha portato a 53 i giocatori inseriti nel gruppo azzurro dei grandi e l'età media degli undici calciatori titolari nell'era del tecnico di Jesi è sempre stata intorno ai 26 anni. Stasera potrebbe abbassarsi ancora arrivando a 25, con tanti elementi che proveranno a scalare le gerarchie. Il ct non svela tutte le scelte: «In porta giocherà Sirigu e in attacco Lasagna, poi tranne quelli che sono andati via, potrei riconfermare chi ha giocato a Milano». Sarà il centravanti dell'Udinese, inserito in un tridente con Chiesa e Berardi o forse la sorpresa Grifo, che avrà l'ambita maglia numero 10, a cercare di sbloccare l'attacco azzurro (appena otto reti nelle 10 gare con Mancini in panchina). «È un problema, perché se non fai gol non vinci - così il ct - Certo, siamo stati anche un po' sfortunati, con il Portogallo per esempio il portiere avversario ha fatto grandi parate e se pensiamo anche alle partire con Polonia e Ucraina abbiamo creato almeno venti palle gol. Prima o poi la ruota girerà, abbiamo attaccanti che sanno buttarla dentro».

Bonucci festeggerà l'85° gettone azzurro - nell'ultima sfida con gli Usa nel 2012 a Genova persa 1-0 era tra i convocati - prendendo il testimone dal «centenario» Chiellini nel ruolo di capitano-chioccia («sono rimasto infastidito per i fischi, in Nazionale sarebbe bello non riceverli, ringrazio chi mi ha dimostrato vicinanza e ho già voltato pagina», così il difensore della Juve), Verratti potrà consacrarsi leader senza la presenza al suo fianco di Jorginho. «Aspettavamo di avere tutti i giocatori che nelle prime convocazioni erano infortunati, un esempio è proprio Verratti - ha sottolineato Mancini - Il gruppo ha lavorato bene, bruciando le tappe ma c'è ancora tanta strada da fare».

A Genk hanno spiccato il volo in passato giocatori di belle speranze come Courtois, De Bruyne, Koulibaly e Milinkovic-Savic. Il piccolo stadio belga (25mila spettatori totali, oggi saranno in 13mila) potrebbe essere ora il trampolino di lancio azzurro per i vari Tonali, Grifo e Sensi. «Anche io sono curioso di vederli in campo», chiosa il ct.

C'è un Europeo da conquistare ed eventualmente onorare, seguendo la crescita dei nostri giovani talentuosi.

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