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Marchionne esagerato: Alfa in F1 e Rossa in Formula E. Forse

Benny Casadei Lucchi

Periodicamente torna. L'Alfa Romeo in F1, chissà, un giorno. Ieri, per esempio. Se ne è parlato parecchio. Perché a Parigi, in Place de La Concorde, cuore federale del mondo che corre a 300 all'ora, sono stati invitati tutti coloro che producono motori e sono interessati a saperne di più sulle future frontiere che la F1 esplorerà da fine 2020. Quando nel Circus scadranno molte cose fra cui l'attuale regolamento dei motori ibridi. E saranno ovviamente scenari più elettrici.

C'erano praticamente tutti i rappresentanti di team e costruttori impegnati in F1, ieri a «casa» di monsieur Jean Todt, il presidente Fia che proprio l'ibrido ha fortemente voluto. Ma al meeting erano stati invitati anche i boss delle Case che stanno sfogliando la margherita. Chi molto, come i tedeschi dell'Audi che hanno infatti inviato l'ex capo della Gestione sportiva Ferrari, Stefano Domenicali, ora ad Lamborghini. Chi un po' meno e in modo più titubante come l'Alfa Romeo rappresentata dall'ad Heinz Harald Wester.

Se fa paura ai team la possibile futura presenza di altri tedeschi ricchi come il Gruppo Volkswagen a cui Audi appartiene (alla riunione c'era l'ex Porsche, Wolfgang Hatz), fa invece sognare milioni di appassionati l'idea che il Biscione abbia ufficialmente preso parte a un incontro in chiave F1. Per cui finalmente un fatto dopo le parole, per la verità centellinate, con cui Marchionne aveva negli ultimi due anni parlato di Alfa e F1 («confermo che mi piacerebbe vederla nel Circus, ho chiesto al dt Ferrari, Binotto, e al team principal Arrivabene di studiare il progetto...» così a dicembre). Nel caso al sogno seguisse realtà, la via più percorribile sarebbe comprare un team già motorizzato Ferrari (Sauber?) e avviare un'operazione stile Toro Rosso. Che già costa correndo da Toro Rosso, figuriamoci con l'obbligo di non sfigurare che avrebbe se griffata dal Biscione.

Sempre ieri si è saputo che la Ferrari e il suo presidente pensano a un futuro nell'elettrico. Queste le parole consegnate alla rivista Fia uscita di recente ma rilasciate alcuni mesi fa: «Abbiamo bisogno di essere coinvolti nella Formula E, perché l'elettrico via ibrido sta per diventare parte del nostro futuro».

Parte. Infatti, giusto alcuni mesi fa, a Maranello ribadivano ancora che «non è nel dna Ferrari un'auto tutta elettrica. L'ibrido sì». E in una delle ultime conference call con gli analisti, Marchionne ha sottolineato che dal 2019 saranno ibridi molti dei modelli del Cavallino. Da qui a sbarcare nella Formula E ce ne passa. Magari la Rossa lo farà collaborando in qualche modo con altro team.

Però la Ferrari ha vinto a Melbourne, un manager Alfa sta parlando di F1, e allora perché non sognare anche una Rossa che sibila?

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