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Marcos porta gli Alonso nella storia

L'ex viola ha debuttato nella Spagna dopo il padre e nonno Marquitos

Marcos porta gli Alonso nella storia

Al Wanda Metropolitano s'è fatta la storia. Attenzione però: non parliamo della mostruosa prestazione degli spagnoli, capaci di travolgere l'Argentina di Higuain con punteggio tennistico (6-1 con tripletta di Isco); bensì della favola che in molti racconteranno ai posteri, quella degli Alonso, una generazione di campioni fatta in casa e (quasi) unica al mondo. Chapeau.

Quando martedì sera, al minuto trentatré del secondo tempo, è stato gettato nella mischia l'esordiente Marcos Alonso, il terzino sinistro protagonista della cavalcata trionfale del Chelsea di Conte in Premier nella scorsa stagione, il ct Lopetegui ha permesso alla dinastia degli Alonso di aggiungere un altro capitolo al quaderno, infinito, dei ricordi di famiglia. Ma, per fare chiarezza, occorre fare un notevole passo indietro.

La saga degli Alonso è incominciata il 17 marzo del 1955 quando a Chamartín, giorno della sconfitta casalinga per 2-1 contro la Francia, esordiva con la maglia della Roja l'allora semi sconosciuto Marcos Alonso Imaz. Difensore centrale o, all'occorrenza, pure terzino destro, Marquitos non era affatto un signor nessuno, anzi. A tal punto che una leggenda del calcio come Santiago Bernabeu decise di acquistarlo dal Racing Santander. In nove stagioni con le merengues, al fianco di gente come Di Stefano, Puskas e Gento, "nonno" Alonso portò a casa sei Liga e cinque Coppe dei Campioni. Mica male, no?

Dopodiché, il 25 marzo del 1981, a Wembley contro l'Inghilterra, il medesimo giorno in cui le forze dell'ordine liberarono Quini, scomparso di recente, fu il figlio Marcos Alonso Peña a debuttare con le furie rosse. A differenza del babbo, Alonso Peña è stato un dignitosissimo centravanti che ha totalizzato ventidue gettoni in nazionale (con la partecipazione all'Europeo dell'84) ma, dopo essere cresciuto nel vivaio del Real Madrid, finì per vincere tutto o quasi, e cioè una Liga, una Copa del Rey e una Supercoppa, con i rivali del Barça.

Adesso è il turno del più giovane, Marcos Alonso Mendoza, rappresentante fiero e orgoglioso della terza generazione degli Alonso che, guarda caso, ha debuttato in Nazionale proprio a marzo, come il nonno e il babbo. Un mese davvero magico.

Per ricordare un caso simile a quello degli Alonso, perlomeno nelle Nazionali di prima fascia, occorre ricordare i Forlan uruguayani (il più piccolo del trio è Diego, l'ex nerazzurro) e gli Hernandez messicani, l'unica stirpe oltre tutto che ha visto sia il nonno, sia il papà, sia il nipote Chicharito scendere in campo in una partita di un Mondiale.

Che poi è il sogno di Marcos Alonso Mendoza, il terzo della famiglia a provarci.

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