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Marquez torna «cannibale» al Sachsenring Petrucci secondo, affogano Rossi e Viñales

Yamaha in crisi sotto l'acqua: Vale è 9° davanti a Dovizioso, Maverick 11°

Federico Malerba

Paese che vai, favorito che trovi. Valentino Rossi l'aveva già detto appena sceso dal podio di Assen, «occhio che qui da una settimana all'altra cambia sempre tutto». E infatti se in Olanda la sua Yamaha col telaio nuovo, o seminuovo, sembrava aver risolto i problemi di aderenza, al Sachsenring per adesso è stata una via crucis. Non è bastato l'asfalto nuovo a garantire il «grip» giusto a lui e a Viñales, che specialmente sotto la pioggia hanno annaspato: nono il Dottore, addirittura undicesimo il suo compagno di squadra come già gli era successo una settimana fa.

Il toboga tedesco, con la sua netta prevalenza di curve a sinistra (10 contro 3), è da sempre terreno di caccia di Marquez e della Honda che ieri ha piazzato tre piloti nei primi quattro posti della griglia. Marc qui vince da quattro anni di fila, fa la pole da otto e si è riconfermato dominando in tutte le condizioni: primo nelle FP3 asciutte, primo nelle FP4 umide, primo nelle qualifiche sotto la pioggia. La quarantesima partenza al palo della sua carriera in MotoGP salvo imprevisti dovrebbe lanciarlo verso la vittoria numero 30. «Sono contento di essere davanti perché qui è molto difficile sorpassare», ha detto lo spagnolo, che durante la Q2 è stato coinvolto in un contatto col connazionale Viñales: «Abbiamo fatto un po' di confusione. Io l'ho sorpassato perché volevo spingere un altro giro, lui mi ha ripassato alla curva 2 ma poi è andato lungo. Allora io mi sono infilato di nuovo e ci siamo toccati». Viñales è sembrato molto più arrabbiato, tra i due c'è stato un chiarimento civile ma molto deciso in occasione delle prove di partenza.

Dopo le vacche grasse degli ultimi gran premi per l'Italia delle moto è stata una giornata in tono minore. Dovizioso, fresco leader del mondiale, non è riuscito a ripetere l'ottimo venerdì e ha chiuso decimo appena dietro Rossi. A parte i ragazzini delle classi minori (ancora pole per Morbidelli in Moto2, ottimo terzo Bulega in Moto3) l'unico che è riuscito a mettersi in evidenza è stato Petrucci, che ormai non è più una sorpresa. Complice una caduta nella terza sessione di prove libere il ternano ha dovuto risalire la china dalla Q1, ma dopo averla vinta d'autorità ha continuato a spingere forte anche in Q2 e alla fine solo Marquez è riuscito a stargli davanti. «Mi hanno fregato ancora», ha detto Danilo che con questa vanta tre partenze in prima fila e tre podi in MotoGp ma ancora nessuna pole e nessuna vittoria. Ma che sia cresciuto tantissimo nelle ultime settimane se ne sono accorti tutti e se n'è accorto pure il team Pramac che ieri gli ha rinnovato il contratto per altre due stagioni.

Oggi Petrux farà la danza della pioggia («sull'asciutto sono meno competitivo ma punto comunque a stare tra i primi cinque»), anche se le previsioni dicono che nell'orario di gara della MotoGp il rischio di precipitazioni è solo del 20%. La cosa farà piacere a quelli della Yamaha. «Soffriamo parecchio sul bagnato mentre sull'asciutto non siamo messi così male - ha confermato Rossi -, il passo non è fantastico ma non siamo tanto lontani dai migliori».

Tradotto, significa scordiamoci la vittoria ma se non piove possiamo risalire la china evitando di accumulare troppi punti di distacco da Marquez, il vincitore designato che a questo punto mira direttamente alla vetta della classifica.

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