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Dalla maturità alla "violenza" L'autodistruzione di Gigio

Prima gli esami saltati, poi la firma estorta: in sei mesi immagine rovinata davanti a tifosi, studenti e lavoratori

Dalla maturità alla "violenza" L'autodistruzione di Gigio

Milano E venne il giorno del disgelo tra il Milan e lo staff di Raiola. Come accade puntualmente quando, deflagrata la notizia, si corre il rischio di produrre clamorosi danni d'immagine alle parti in causa. Di primo mattino, ieri, il Milan attraverso la rassegna stampa affidata al proprio sito, ha dettato la linea politica del club sull'argomento incandescente. «Non è il tempo del mercato» la conclusione dedicata soprattutto ai tifosi con l'aggiunta di alcune espressioni diplomatiche tipo «Gigio è un nostro patrimonio sportivo ed economico», oppure «dialogo sempre aperto tra giocatore, allenatore e direttore sportivo» senza mai citare il diavolo Raiola. Fine delle ostilità, allora? Certamente no. Il Milan, con il suo nuovo consulente legale Grassani, e Raiola, con l'avvocato Rigo, torneranno a parlare, a discutere e a limare un possibile accordo di massima per evitare di portare alle estreme conseguenze la decisione di impugnare la validità del contratto economico valido fino all'estate del 2021 e depositato in Lega senza la clausola rescissoria. Evidente, a questo punto, che tra qualche mese, alla luce dei risultati acquisiti sul campo dal Milan e dei provvedimenti dell'Uefa in materia di voluntary, si tornerà a discutere del futuro di Gigio e della possibilità di una sua cessione. Conteranno oltre che le volontà delle parti, anche le offerte presentate che al momento non sono valutabili.

Forse quel che più conta, dopo aver preso atto della feroce contestazione dei tifosi rossoneri ieri notte nel gelo di San Siro, è la martellata inferta al monumento che tifosi, media e social avevano costruito nella piazza virtuale per Gigio Donnarumma. Era un ragazzo di appena 17 anni, finito sulle orme gloriose di Gianni Rivera, e di colpo, grazie al suo talento esposto senza forzature e ai suoi sorrisi autentici, era diventato l'eroe per tanti ragazzini con la passione del calcio. La narrazione sul suo conto - viveva in collegio con gli altri coetanei, niente auto perché non ancora con la patente, la fidanzatina a casa, in pizzeria le serate con i sodali - aveva contribuito a scolpire l'immagine di un esempio da portare nelle scuole calcio e non solo. Quel Gigio Donnarumma è stato fatto a brandelli dalle vicende contrattuali dell'estate scorsa oltre che dalla rinuncia, colpevole, ad affrontare gli esami di maturità preferendo la breve vacanza a Ibiza per riparare alle delusioni e alla contestazione patita in Polonia durante l'europeo under 21. In questi giorni, riaperto il fronte con la favola della firma da 5,5 milioni netti l'anno estorta, l'opera di distruzione del ragazzo prodigio, simpatico d'istinto, con la faccia pulita, da immaginare sposo per la propria figlia, è stata completata. Bisognerebbe fare i complimenti agli autori consapevoli e non che potranno iscriversi all'incredibile impresa.

E qui non abbiamo ancora fatto i conti con la prossima intervista di Donnarumma che di sicuro non riuscirà a spazzare via veleni e dubbi che l'ultimo contenzioso col club ha provocato tra le schiere dei suoi tifosi. Gigio ha perso la sua innocenza, i suoi fan hanno perso il loro piccolo, grande eroe.

Un peccato mortale.

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