Russia 2018

Da Mbappé a Cavani aspettando Neymar comandano già gli emiri

Le stelle del PSG illuminano la Russia: in attesa di Qatar '22 il meglio è in mano agli arabi

Da Mbappé a Cavani aspettando Neymar comandano già gli emiri

È un antipasto di quello che accadrà tra quattro anni in Qatar. Perché è un Mondiale nel segno degli emiri che porta dritto a Parigi. Alle stelle del Psg. Mbappè e Cavani, aspettando oggi Neymar, giocano tutti all'ombra della Tour Eiffel. Un concentrato di stelle messo insieme a suon di milioni. Il Bolt francese, ma ieri la Fifa ha precisato che nell'azione del rigore correva solo a quasi 33 all'ora, ha buttato fuori Messi; subito dopo il Matador dell'Uruguay ha spedito a casa Cristiano Ronaldo.

Una doppietta a testa per eliminare dieci palloni d'oro. Mbappè si candida a raccogliere anche questa eredità. Già, perché a Parigi non si sono accontentati di Neymar considerato il successore naturale dei due fenomeni che hanno dominato gli ultimi due lustri del calcio europeo. Si sono assicurati anche il dopo del dopo, che in realtà sembra già pronto. Mbappè, il papà originario del Camerun è un ex calciatore e la madre un'ex giocatrice di pallamano, non era ancora nato quando la Francia alzava la coppa del mondo nel torneo di casa. Ora ci prova lui a 19 anni. E senza nemmeno guadagnarci un euro. Perché se dovesse arrivare fino a Mosca e vincere il Mondiale, il premio da 350mila euro lo devolverebbe in beneficenza. Il nome completo è Kylian Sanmi Mbappé Lottin. Non scherza nemmeno a soprannomi: da piccolo Obama per le doti comunicative a Bip Bip tanto corre veloce; ha anche la faccia da tartaruga ninja dunque lo chiamano Donatello oppure principe di Bondy, la banlieu di Parigi dove è nato. E dove ha detto di essere tornato a casa scegliendo il Psg per «regalare gli anni migliori al calcio francese». Può bruciare le tappe e addirittura tornare a Parigi con la coppa del mondo. A quel punto non sarebbe più solo il principe di Bondy, ma il re della Francia.

Anche Cavani ha un rapporto viscerale con le sue origini, nonostante il nonno paterno italiano che gli ha lasciato in eredità il passaporto italiano. Il primo pensiero dopo aver eliminato il Portogallo di Cristiano Ronaldo è stato: «L'emozione che mi ha dato vedere i nostri tifosi felici è unica». Lui è al terzo mondiale, nel 2010 in Sudafrica arrivò a un passo dalla finale, alla storia dell'Uruguay vuole aggiungere un altro capitolo.

Per riuscirci dovrà vincere la sfida nella sfida con il compagno di club Mbappè. Francia-Uruguay sarà una sfida in salsa Psg. E poi se le sorprese mondiali fossero finite, ci sarebbe un replay perché il vincente dovrebbe trovare il Brasile di Neymar.

Il Qatar si è portato il Mondiale in casa, ma intanto lo prova a «vincere» con le stelle che ha messo insieme con tre operazioni da capogiro, per un totale di 500 milioni. Se Al Khelaifi nelle sue serate milanesi ha avuto anche il tempo di guardare qualche spezzone di gare, potrebbe rivedere anche i suoi piani.

Desistere dalla tentazione Cristiano Ronaldo e coccolarsi il suo tridente che prova a mettere le mani sul mondo.

A Parigi c'è chi in qualche modo, o meglio a suon di milioni, questo Mondiale l'ha già vinto.

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