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La McLaren 570S Spider «vola» fino a 328 orari Sinfonia tutta da godere

Sotto il cofano un biturbo V8 con 570 cavalli I piani rivoluzionari della Casa britannica

Massimo Mambretti

Barcellona La famiglia della McLaren diventa sempre più numerosa. La 570S Spider, in vendita da questo periodo a 214.450 euro, è soltanto la seconda esponente di uno schieramento di novità previsto da un piano chiamato Track22, che prevede il lancio di altre 11 proposte inedite, tra le quali anche ibride e forse elettriche, o frutto di profondi aggiornamenti entro il 2022.

Ma concentriamoci sulla 570S Spider che abbiamo provato sulle strade dell'entroterra di Barcellona, lungo un percorso costituito da un'alternanza di strade tortuose e di tratti ricchi di curve, ma anche assai veloci. Un terreno in cui l'ultima nata di Woking ha messo in mostra il fatto di rispettare in pieno il Dna di casa McLaren. Ovviamente, è assai simile a quello dell'omonima Coupé e, persino, tale da imporre solo piccole rinunce nei confronti della prima.

Infatti, la 570S Spider ha lineamenti che differiscono da quelli della sua più stretta consanguinea soltanto al posteriore per ottimizzare l'aerodinamica e, naturalmente, nella zona in cui si mimetizza il tettuccio che le conferisce la sua personalità. È composto da due pannelli che scoprono o coprono l'abitacolo, al quale si accede sempre attraverso porte che si aprono spettacolarmente verso l'alto, anche in movimento, sino a 40 orari, in 15. I servomeccanismi che l'azionano sono gli unici responsabili dell'incremento di peso di 46 kg rispetto a quello della Coupé, poiché la sofisticata architettura in carbonio e alluminio tipica della McLaren è così granitica che ha evitato il ricorso a irrobustimenti strutturali per compensare l'assenza del rigido collegamento costituito dal tetto fisso.

Il leggero aggravio di peso, che attesta la massa a 1.359 kg, intrecciandosi con i 570 cv sviluppati dal 3.8 V8 biturbo si traduce in una rapporto peso/potenza che passa dai 2,3 kg/cv della Coupé a 2,38 kg/cv. Insomma, rimane sostanzialmente quello della Coupé, alla quale la Spider s'allinea anche con la velocità massima di 328 orari quando corre con l'abitacolo protetto dal tettuccio. Altrimenti scende a 315 orari ma, indubbiamente, ci si può accontentare. La sovrapponibilità tra Coupé e Spider è ribadita anche dagli scatti, poiché la Spider impiega 32 per arrivare ai 100 e 96, anziché 95, per i 200.

La Spider, tuttavia, trasmette sensazioni esclusive quando ci si accomoda nell'abitacolo, sebbene formalmente sia uguale a quello della consanguinea, specie quando si ripiega il tettuccio. In questo caso, sfruttando anche il lunotto che funge da frangivento, si viaggia anche ad andature molto elevate accarezzati appena dal vento e godendosi la sinfonia emanata dal V8, specie se si opta per l'impianto di scarico opzionale che indirizza verso l'abitacolo la tonalità del motore. Al pari della Coupé, anche la 570S Spider è una supercar che risulta straordinariamente istintiva da guidare e confortevole nell'uso normale.

A fronte di un comportamento che non cede mai a improvvise crisi di nervi ci si avvantaggia di progressioni incisive, scaricate al suolo da una motricità ineccepibile che genera la sensazione di volare da una curva all'altra, ma sempre in maniera composta e tale da dare la sensazione di avere sempre un dialogo diretto con la 570S Spider.

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