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Melo: «Non ho carisma, carattere né sostanza... Sono solo cattivo»

nostro inviato ad Appiano Gentile

Giocatore di carisma, di carattere, di sostanza... «No, per niente, io sono così, cattivo... E questa è la mia forza». La business card di Felipe Melo non lascia margini all'immaginazione. Tutte le squadre avrebbero bisogno di un bravo figliolo come Felipe Melo, al confronto Gary Medel è un generoso andino che recupera molto e non sa impostare. Il brasiliano invece lascia sul posto l'avversario e verticalizza rapido senza voltarsi per capire l'entità del danno. In Turchia ha lasciato una voragine, amato dai tifosi del Galatasaray, odiato dagli altri, Besiktas e Fenerbahce avevano messo una taglia, si racconta che sia stato minacciato con una pistola a canna mozza, lui nega: «A Istanbul ci torno quando voglio». E rivela: «Quando ero alla Fiorentina mi aveva cercato Mourinho, avevo anche firmato un precontratto, poi non so cosa sia successo». José si era innamorato di quel tipo che se la prendeva con tutti. E il 5 dicembre 2009, ne ebbe la conferma, Juve-Inter è un far west con due espulsi, Felipe Melo e Josè Mourinho. Il portoghese aveva chiesto a Moratti di acquistarlo ma il presidente lo riteneva uno troppo materiale, e andò alla Juve. Arriva all'Inter sei anni dopo: «Credo che in questa squadra dal punto di vista caratteriale avere giocatori forti sia importante. Dobbiamo essere leader dentro e fuori dal campo, io non sono più bravo di altri ma posso dare una mano a vincere qualcosa. Troppe espulsioni? Un bravo giornalista dovrebbe dire che lo scorso anno non ho preso neppure un cartellino rosso. Ogni anno miglioro, conosco la mia forza, non sono più il bambino di cinque o dieci anni fa ma so che prenderò tanti gialli perchè gioco a centrocampo e non ci penso proprio a lasciar passare uno che vuole andare in gol». Accanto a lui c'è Alex Telles (per entrambi ieri esordio con ko, 2-1 nell'amichevole a Lecco), il pupillo di Mancini.

Se Melo è arrivato sei anni dopo, Alex ha rischiato di non arrivare mai, Seedorf lo voleva al Milan: «La vita mi sta scorrendo davanti velocemente, adesso sono in un grande club, spero rallenti, voglio gustarmela».

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