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Tifosi e bookmaker disorientati, non sanno chi vincerà lo scudetto

Mentre Squinzi candida al titolo il suo Sassuolo le agenzie di scommesse corrono a rivedere le quoteTofpso e bookmaker di

Tifosi e bookmaker disorientati, non sanno chi vincerà lo scudetto

Mai come in questo pazzo campionato, che almeno per il momento ha travolto le gerarchie tradizionali, lo scudetto è diventato qualcosa di assolutamente democratico o proletario. Fate voi. Dov'è finito il monopolio della Juventus, campione d'Italia nelle ultime quattro stagioni? Scomparso. O meglio: tradito dal mercato supponente, gli infortuni in serie, le scelte opinabili del suo coach. Allegri, in ogni senso. Delle rivali tradizionali si sono perse le tracce. La Roma non riesce a traghettare neanche il Tevere, il Napoli si ferma sempre all'esame di maturità, l'Inter è appena tornata (tornata?) a buoni livelli, il Milan che si balocca su Balotelli non è più una grande, ci faccia un pensierino Berlusconi.

Succede allora che perfino il Sassuolo punta allo scudetto. Non l'ha detto uno dei suoi tifosi, come il mitico Antonio, ristoratore del Molinetto, ma Giorgio Squinzi, il presidente, che non é il Massimo Ferrero caro a Simona Ventura, ma il presidente di Confindustria e soprattutto il self-made-man di Mapei. «Ci siamo anche noi per lo scudetto», la sua sorprendente affermazione. C'è poi la Fiorentina risparmiosa di Casa Della Valle che ha impartito una lezione storica all'Inter dopo aver fatto capire al Milan di stare a cuccia. Da quelle parti sognano lo scudetto dal 1969, ma non osano pronunciare la magica parola. Al resto pensi Paulo Sousa con la sua filosofia del calcio che non è di facilissima comprensione per i suoi interpreti.

Se confrontate la classifica con quella dei quattro campionati precedenti, alla sesta di andata, vi chiederete cosa è successo, perché la geografia della Serie A s'è rovesciata. Al limite c'é una comunanza con la graduatoria del 2011-'12 quando l'Udinese era al pari della Juventus, e Cagliari e Palermo avevano iniziato con il turbo. Una eclissi temporanea. Oggi la situazione appare differente: difficile che la Juventus recuperi una montagna di punti su tante rivali, che il Milan torni all'improvviso un club di valore europeo, che la Roma sia continua nel lungo periodo. Ecco perché Inter, Fiorentina e Napoli, magari il Sassuolo, possono coltivare ambizioni impensabili in estate attraverso percorsi differenti. La Beneamata ha speso tanto, anche se molti nodi verranno al pettine nei bilanci, mentre la Viola ha ridotto il monte-ingaggi con operazioni mirate e il Napoli non ha fatto pazzie. Il Sassuolo è sempre fedele a se stesso.

In sei turni i valori sono così cambiati che i bookmakers hanno dovuto rivedere le quote sulla “vincente”. La Juventus è passata da 1,80 a 4, la Fiorentina da 50 a 12, l'Inter da 11 a 4, il Milan da 11 a 25, la Roma da 5 a 3,25. Il Sassuolo non figura nell'elenco della Snai o, meglio, è compreso fra le “altre” con quota ridotta da 200 a 80. Continuassero a vincere, i neroverdi potrebbero commuovere i quotisti e rientrare così fra le candidate al titolo. In molte conversazioni si torna con favore ai tempi in cui Bologna, Hellas Verona, Cagliari, Fiorentina e Torino minavano la dittatura di Juventus, Milan e Inter. Un secolo fa.

In qualche circostanza ci sono riuscite Roma e Lazio. Che la nostalgia non sia più canaglia?

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