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Messi-Gigi, una Coppa e tante differenze

L'argentino è all'apice, Buffon ai titoli di coda. Ma lui ha vinto il Mondiale

Messi-Gigi, una Coppa e tante differenze

Uno è in rampa di lancio per tentare di prendersi quella Coppa che finalmente lo accosterebbe al mito Maradona, l'altro è ai titoli di coda sul campo ma studia da dirigente futuro del Club Italia. Finora i «nemici-amici» Leo Messi e Gigi Buffon si erano incrociati solo in Champions e almeno fino a sei mesi fa la Pulce non era ancora riuscito a far gol al portierone azzurro. «Vendetta consumata», così i giornali spagnoli esaltarono la doppietta di Messi al numero uno della Juve che stasera si incroceranno nella casa di Guardiola, ex tecnico del Barcellona.

Rivali sul campo, rispetto al di fuori del prato verde: Buffon e Messi sono così, quando c'è da sfilare scarpini e guanti la stima e le belle parole prendono il sopravvento. Bello il siparietto nel 2013 in occasione della visita al Santo Padre prima dell'amichevole all'Olimpico tra Italia e Argentina nella quale Messi fu però spettatore. «Hai visto? Papa Francesco è più famoso di te...», scherzò il portiere. Che prima del 13 settembre gli aveva chiuso la porta juventina: a Berlino nel 2015 quando Messi si prese la Champions, due anni dopo quando Buffon arrivò in finale a scapito dei blaugrana. E potrebbero ritrovarsi nuovamente contro alla fine di aprile se la Juve farà l'impresa con il Real e il Barcellona riuscirà ad eliminare la Roma.

Ad agosto erano seduti vicini a Nyon, rivali con Ronaldo nella corsa (poi vinta dal portoghese) per il trofeo di miglior giocatore dell'Uefa. Battute e sorrisi vicendevoli, anche se Buffon è stato sempre più loquace della Pulce. Che però dopo l'eliminazione dell'Italia dal Mondiale di Russia sentenziò: «Il vostro calcio negli ultimi anni non è più lo stesso e il crollo è iniziato da quando due grandi come Milan e Inter non sono più arrivate in Champions».

Buffon taglierà stasera il traguardo delle 176 presenze in azzurro e per l'80ª volta indosserà la fascia di capitano. Messi nell'Argentina è stato sempre alterno, nonostante 123 gettoni e 61 gol. I più importanti, quelli della sofferta qualificazione iridata dell'Albiceleste. «Non ha bisogno di vincere il Mondiale per essere grande», così Maradona sulla Pulce.

Che al «nemico-amico» Gigi invidia proprio quel trofeo che ora vorrebbe alzare a Kiev. MDD

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