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Mettiamo l'occhio di falco sui bilanci delle società

Come è possibile che i 97 milioni di debito degli emiliani siano sfuggiti a Figc e Lega?

Mettiamo l'occhio di falco sui bilanci delle società

«Il Parma, al fine di recepire le indicazioni di cui al D. Lgs 231/2001 recante la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche e delle società, ha deciso di dotarsi di un Modello di Organizzazione e Controllo atto a prevenire la commissione degli illeciti previsti dal decreto sopra menzionato. In relazione a ciò il Consiglio di Amministrazione di Parma FC S.p.A. ha approvato il modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. n. 231 del 2001 e istituito il relativo Organismo di Vigilanza. Il primo passo verso la compiuta applicazione del Modello è stato l'adozione di un “Codice Etico” contenente i principi e i valori morali cui Parma FC si ispira e le politiche comportamentali cui devono attenersi dipendenti e collaboratori del club. La verifica dello stato di adeguatezza del Modello e del Codice Etico, la sua attuazione e la sua applicazione, il livello di conoscenza da parte dei dipendenti, sarà di competenza di un organo terzo e indipendente nominato “Organismo di Vigilanza” (ODV), che opererà in autonomia ma comunque in collaborazione con il Consiglio di Amministrazione e i responsabili della Società. L'Organismo di Vigilanza della Società è composto da tre membri, due componenti esterni individuati fra professionisti di comprovata competenza ed esperienza nelle tematiche di economia e organizzazione aziendale e un componente interno, il direttore amministrazione, finanza e controllo».

Ho voluto riportare una parte del testo che appare nel sito ufficiale del club, uno scritto dinanzi al quale si può restare sconcertati o provare la sensazione di essere presi in giro. Presa in giro è la tifoseria del Parma, presi in giro i revisori contabili di Audirevi, presi in giro i club che hanno conti in ordine o controllati con rigore dai cosiddetti organi preposti. Il 9 dicembre scorso, Carlo Tavecchio, presidente della federcalcio, così si esprimeva sul caso Parma: «Sulla trattativa c'è l'attenzione della Commissione di vigilanza sulle società calcistiche (Covisoc) e le banche coinvolte, inoltre, dovrebbero essere in grado di comprendere l'affidabilità dei finanziatori». Attenzione della Covisoc? Che cosa significa? Le banche che comprendono l'affidabilità dei finanziatori? È tutta roba italiana, perché l'Uefa non si era fidata del Parma e l'aveva fatto fuori dai tornei continentali mentre la Figc e la Lega, dunque gli altri soci, hanno fatto finta di niente, perché la piazza è pericolosa, le banche anche, il torneo va salvaguardato. Il torneo? È sicuramente falsato, perché, come ha detto Damiano Tommasi presidente dell'assocalciatori, si possono temere sviluppi tossici sui risultati delle partite (nessuno ha aperto un'inchiesta in merito), perché l'inadempienza di un club che non paga gli stipendi da sette mesi potrebbe suggerire vie di fuga, non soltanto quelle di Cassano o di Felipe ma altre, dunque la serie A è stata e resta a rischio, anche se, a Roma e a Milano, il problema più urgente è l'occhio di falco. Ma è l'occhio vero il grande assente, insieme con il coraggio, per chi governa e dovrebbe mettere fuori gioco chi ha falsificato le carte, perché 97 milioni di debito chiaro, le esposizioni pesanti con fornitori, personale e Fisco, l'assurdo aumento dei salari (52 milioni!), il rapporto clamoroso costi-ricavi (108,3-55,6) avrebbero già da tempo imposto la svolta. E invece la commedia continua, basta un rigore o una parata per far dimenticare la vergogna di un calcio che non dice mai la verità, non soltanto sul campo. Parma non merita questo.

Il nostro football forse sì.

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