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Per mezza Italia può essere un affare

Per mezza Italia può essere un affare

Un mistero. Nessuno vuole Ibrahimovic. Però, segretamente, tutti lo sognano. Il mistero aumenta. Zlatan Ibrahimovic ha trentacinque anni, è infortunato, tornerà a giocare quando avrà compiuto, a ottobre, i trentasei. Non è un calciatore logoro, non ha avuto una carriera segnata da infortuni, traumatici o muscolari, è un professionista assoluto, come possono testimoniare gli allenatori (fatta eccezione per Guardiola) che lo hanno gestito, Fabio Capello per tutti, basta e avanza. Ha sciolto il contratto con il Manchester United, dunque è a costo di acquisto zero e chiede sicuramente un salario alto, tra i sette e i nove milioni. Ha esperienza internazionale, non ha mai vinto un trofeo Uefa, secondo una corrente di pensiero questo sarebbe il suo limite (per la proprietà transitiva il francese Christian Karembeu, citato così a caso, sarebbe un fuoriclasse avendo conquistato con la nazionale il titolo mondiale e quello europeo e con il Real Madrid due coppe dei Campioni e una coppa Intercontinentale).

Di certo Ibrahimovic sarebbe un valore aggiunto in qualunque formazione della nostra serie A, compresa la Juventus, con le voci e i sussurri di ieri pomeriggio. Sarebbe utile alla Roma, sarebbe perfetto per il Napoli, sarebbe prezioso per il Milan e per l'Inter ma in tutti questi casi entrerebbero in gioco i pareri degli allenatori e non tutti, credo, sarebbero entusiasti di dover gestire il calciatore svedese. Il quale mai ha tradito la maglia che ha indossato, ha sempre portato il gruppo a conquistare almeno un titolo, il Paris Saint Germain è stato grande grazie ai suoi gol, Zlatan ha portato il Manchester United alla finale dell'Europa League poi vinta da Mourinho, inutile ricordare i successi con Juventus, Inter e Milan, nelle due stagioni di incomunicabilità con Guardiola, a Barcellona, Ibrahimovic realizzò, comunque, 56 gol in 85 presenze.

Il mistero resta, è ibracadabra come sempre, da sempre.

Comunque chi lo prende fa un affare.

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