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Micov e James: stesi i baschi Milano fa sei e può sognare

Oscar Eleni

Cambiare abito di scena tante volte, scappare ai nemici, farsi riprendere per la gioia e il tormento dei 9mila che battevano le mani e i piedi al Forum dove Galliani si consola delle sconfitta del suo Monza e del suo Milan. Armani come Zorro. Vince 93-90 la sesta partita di Eurolega contro un Vitoria rigenerato da Perasovic e tradito dal suo asso Shenghelia (8 punti e 0/6 ai liberi). Per far andare fuori di testa il georgiano serviva però l'uomo ragno, il Jeff Brooks che ha giocato con la muleta, segnato anche 12 punti, dato respiro a una difesa sempre un po' ariosa.

Certo servivano anche i cannoni di Navarone, i tiratori da lontano: prima il professor Micov che ha chiuso con 22 punti, poi Mike James, 20, che si è scatenato dal secondo tempo. Quando sembrava che ci fossero poche cartucce ecco rinascere dal nulla il criticato Jerrels, 13 punti.

Meglio di così, protetto dal solito quasi 50% da 3 (14 su 30 rovinato nel finale) non poteva andare a Pianigiani, mentre il suo rivale, uno dei grandi di Spalato, si è trovato la gola secca per i troppi flop da 3 punti, 8 su 23, anche se il Janning (18), conosciuto a Siena nella finale scudetto vinta proprio da Jarrels e da Milano, ha creato problemi insieme al giovane talento italo argentino Vildoza (15) nella notte fonda di Shields che a Trento era leone, nella serata magica del francese Poirier (18).

Per Milano la danza delle spade, il piacere di stare sempre in bilico, prendersi le partite e dopo averne assaggiato il pezzo migliore fermarsi a guardare la luna. Con le pari peso europee ha funzionato perché al Forum Khimki, Efes e Vitoria hanno sentito il profumo della vittoria senza però trovare il quadrifoglio che serviva. Bene così per un'Armani che senza Nedovic ha avuto lo stesso gli uomini per aprire le porte dei baschi. La settimana spagnola continua domani a Barcellona contro i catalani di Pesic che sono usciti battuti dalla sfida di Atene con il Panathinaikos e lasciano Milano dietro alle tre grandi insieme all'Efes di Ataman in una ottava giornata dove l'imbattuto Cska Mosca ha rischiato tanto vincendo soltanto al supplementare contro Kaunas.

Lavori forzati di coppa per questa Armani che ha il diritto di sognare e il dovere di pensare in grande: l'anno scorso queste sfide se le mangiava, adesso ha gli uomini e la testa per far sentire il suo profumo.

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