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Mihajlovic, battesimo di fuoco

Il Milan apre a Firenze e alla terza è già derby. Juve al via con l'Udinese, ma alla seconda c'è la Roma

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Un campionato tutto da gustare quello che nasce nella cornice di Expo. «La carica dei centouno» potrebbe essere il manifesto, tanti sono gli scudetti rappresentati in questa Serie A in cui non mancano novità. Dalla tecnologia per il gol fantasma al controverso (piace o non piace?) inno scritto da Giovanni Allevi. Il presidente della Figc Tavecchio apparecchia, con antipasto di consueta mezza gaffe: «La violenza nel calcio? È nella logica degli italiani, sono violenti anche nelle bocce e nelle biglie». Sarà.

Di sicuro il pallone non può mancare dalle tavole italiane e il calendario della prossima stagione è un'abbuffata fin dall'inizio: Fiorentina-Milan alla prima e Roma-Juventus alla seconda. L'ad Marotta non si scompone: «Abbiamo vinto gli ultimi quattro campionati con quattro calendari completamente differenti». Mentre Allegri parla di «avvio stimolante» che prevede anche l'Udinese all'esordio. Il sogno è la cinquina riuscita sul campo solo alla Juve degli anni Trenta e al Grande Torino.

Calendario importante, ma determinante sarà il momento in cui cadono le sfide tra forma, infortuni e squalifiche. Scalda la Roma l'ad Zanzi: «Rispetto per tutti, paura di nessuno». E Garcia prepara già la sfida ai bianconeri: «Dovremo essere pronti». Vale anche per Mihajlovic che dovrà vedersela con una partenza in salita perché dopo la Fiorentina alla terza giornata c'è già il derby. Ma senza le coppe per le milanesi il calendario ha una valenza diversa. Comunque importante il filotto dell'Inter tra sesta e ottava: Fiorentina, Samp e Juve. Per il resto una scansione equilibrata. Via a parte, anche il Milan non ha altri strappi, con Mihajlovic che ritroverà la sua Sampdoria alla 14esima, subito dopo aver affrontato la Juve. Derby spalmati come da regolamento: chiude quello di Genova alla penultima giornata. Incontenibile Ferrero che duetta con Preziosi: «Lui è Babbo Natale…». «Mi va bene, io vendo giocattoli…», ha replicato il presidente rossoblù. Poi si è passati alle polemiche perché si giocherà il 6 gennaio, quindi infrasettimanale ma festivo sostiene la Lega Calcio. Preziosi e Ferrero per una volta d'accordo: «È sbagliato».

Punge la Juve in vista della supercoppa italiana Lotito: «Tanto vince sempre, è abituata». Niente show, invece, per De Laurentiis, uno dei tanti presidenti assenti (come Agnelli, Della Valle, Pallotta… e i «milanesi» in oriente) ma chissà cosa avrebbe detto o fatto con Juve, Milan e Fiorentina, una dietro l'altra a partire dal sesto turno. L'undicesima giornata è quella da urlo: Juve-Torino, Inter-Roma e Lazio-Milan. Si godono l'evento le neopromosse, soprattutto le new entry assolute Carpi e Frosinone, mentre il presidente del Bologna, Saputo, dice: «Il calcio deve essere business». Ma qui contano tanto i risultati e chiude un Roma-Milan che potrebbe valere il titolo.

L'ultimo atto nelle recenti stagioni non è mai stato decisivo, ma questo vuole essere fino in fondo un campionato da Expo-sizione.

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