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Milan ad Atene per non cancellare la storia

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Milan ad Atene per non cancellare la storia

Signori si cambia, senza cambiare. Siamo al lifting, a qualche ritocchino di botulino: una sistematina qui, e una là. Il ciclismo annuncia, rinnova e si cambia d'abito. Vincenzo Nibali fa sapere non solo che dal prossimo anno avrà al proprio fianco la McLaren che ufficialmente entra a far parte della realtà del team Bahrain (anche perché il marchio automobilistico è di proprietà del piccolo arcipelago arabo), e nel frattempo conferma che nella prossima stagione correrà sia il Giro che il Tour. «Dopo la caduta al Tour de France, e la conseguente operazione alla schiena (frattura della decima vertebra toracica, ndr), sono rientrato piuttosto velocemente, ma non è stato per niente semplice. Alla Vuelta di Spagna è stata davvero molto dura, poi al Lombardia ho trovato la migliore condizione arrivando secondo: sono stato davvero molto contento del mio risultato, non tanto per il secondo posto, ma per la conferma che l'incidente era davvero alle spalle. I miei programmi per il prossimo anno? Farò Giro d'Italia e Tour de France con la corsa rosa al primo posto come importanza». La stagione dello Squalo comincerà nel mese di febbraio con la Vuelta a la Comunidad Valenciana, quindi disputerà il Tour UAE, la Tirreno-Adriatico e la Milano-Sanremo.

Fa rumore l'annuncio del Team Sky che fa sapere che a fine 2019 lascerà il ciclismo. La squadra inglese ha iniziato la sua avventura nel 2010 con l'ambizioso obiettivo di vincere il Tour de France per la prima volta con un ciclista britannico. Questo traguardo è stato raggiunto nel 2012 con la storica vittoria di Sir Bradley Wiggins. Chris Froome ha vinto il primo dei suoi quattro titoli del Tour nel 2013 ed è stato il primo corridore della Regina a fare suoi tutti e tre i Grandi Giri. Quest'anno è stata la volta di Geraint Thomas, terzo ciclista del Team Sky - così come il terzo britannico - a vincere il Tour de France, cogliendo il sesto successo della squadra in soli sette anni.

Della possibile uscita del broadcasting britannico, passato qualche mese fa sotto il controllo del colosso statunitense Comcast, si parlava dal momento in cui il pacchetto di azioni Sky era passato nelle mani del colosso statunitense della tivù via cavo. Una piccola nota: nel comunicato non appare mai il nome di James Murdoch, vale a dire dell'uomo che più di ogni altro ha creduto e crede nel progetto ciclismo, prima al fianco della Federazione britannica e poi con la creazione appunto del Team Sky. Ultimo figlio del magnate Rupert Murdoch, James festeggia proprio oggi il suo 46esimo compleanno. È amministratore delegato della 21th Century Fox, independent director on the board di Tesla (colosso delle auto elettriche) e ciclista praticante appassionato: difficile pensare che possa scegliere la via del disimpegno dopo aver messo sotto contratto diversi corridori di livello per i prossimi anni.

Insomma, il 2019 sarà l'ultimo anno del marchio Sky nel mondo del ciclismo, che in questi anni ha raccolto qualcosa come 322 vittorie, fra le quali spiccano 8 Grandi Giri, e che entrerà a far parte dei grandi brand che hanno fatto grande questo sport, al pari di Legnano e Bianchi, Molteni e Salvarani, per arrivare alla Mapei. Una cosa è certa, sir Dave Brailsford nel 2020 ci sarà, con Froome, Thomas e i suoi ragazzi e, infatti, ieri, ha fatto sapere: «Mentre Sky ci lascerà alla fine del prossimo anno, la squadra guarda al futuro e alle potenzialità di lavorare con un nuovo partner».

Nel caso, il suo amico James Murdoch dovrà solo decidere quale marchio apporre sulle nuove maglie, che con ogni probabilità apriranno un ciclo che, di fatto, non si è mai chiuso.

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