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Milan in Europa (nonostante Gigio)

Donnarumma sbaglia ancora ma c'è la qualificazione. All'Atalanta manca un punto

Milan in Europa (nonostante Gigio)

Il Milan di Gattuso è salito sull'ultimo vagone dell'Europa league, il settimo posto è garantito. L'Atalanta può staccare il secondo biglietto consecutivo passando domenica pomeriggio da Cagliari alle prese con una complicata salvezza. Dopo la terribile e pesante batosta di coppa Italia, la prova dei rossoneri ha avuto il valore di una risposta orgogliosa, colma di buoni valori calcistici a parte l'ennesimo errore di Donnarumma che ha consentito a Masiello, sui titoli di coda, di guadagnare il meritato pareggio. Non è certo il massimo per il blasone, le esigenze, le spese e le aspettative del club passato in mani cinesi. Solo piegando la resistenza della Fiorentina tra una settimana potrà raggiungere il sesto posto che vuol dire niente preliminari, altrimenti l'appuntamento è già fissato in calendario per il 26 luglio che significa poche ferie e zero tournèe fonte di indispensabili ricavi. Basterebbero un paio di cifre (11 ammoniti più 2 cartellini rossi) per capire che si è trattata di un'autentica battaglia infarcita di scontri leciti e illeciti, di entrate carogna (Gomez sulla schiena di Biglia reduce dall'incidente) e/o pericolose (Montolivo) che hanno costretto Guida, l'arbitro, a mettere subito mano al taschino per spegnere le scintille della sfida. Già all'intervallo il numero dei falli commessi ha offerto una chiave di lettura: 13 dell'Atalanta contro i 3 commessi dai milanisti. Nella ripresa Toloi ha lasciato i suoi in dieci perché pizzicato dal quarto uomo nell'applaudire in segno di scherno l'arbitro che lo aveva appena ammonito. Un'entrata pericolosa è costata subito dopo il rosso diretto a Montolivo sostituto di Biglia.

La squadra di Gasperini, rinchiuso in un box in tribuna per la squalifica e rifocillato dall'attestato dello stadio (mega-striscione della curva), ha puntato molto sul vigore fisico che, sotto il diluvio universale, ha corso il rischio di trasformare lo spareggio europeo in una corrida. Persino un paio di marcature a uomo (Cristante su Biglia, Freuler su Kessiè) hanno contributo a far salire la temperatura.

Il Milan è stato gagliardo in partita fino all'ultimo assalto bergamasco. Ha trovato il gol del vantaggio su un missile di Kessiè dal limite, è rimasto in superiorità numerica per 11 minuti ma non è riuscito a custodire quel prezioso sigillo perché sull'ultima giocata dell'irresistibile Ilicic Abate si è perso Masiello e Donnarumma ha mostrato mani di ricotta trascinando in porta il colpo di testa del difensore. Ha ragione Gattuso: Gigio non è sereno, perciò continua a sbagliare, com'è già successo in modo clamoroso a Roma mercoledì scorso. La mancata serenità è responsabilità diretta anche del circo che Mino Raiola gli ha organizzato intorno. Un ragazzo di 19 anni avrebbe bisogno di restare protetto invece di essere esposto a guadagni e quotazioni folli.

L'Atalanta è un'altra meraviglia del nostro campionato. Sta per raggiungere per due anni di fila l'Europa league dopo aver ceduto un bel po' di gioielli (Kessiè, Conti, Gagliardini). Altri due pilastri (Caldara e Spinazzola) sono pronti a partire per la Torino bianconera. Ieri, nonostante fosse in dieci contro undici, ha assediato il Milan che ha pagato nel finale l'inevitabile logorio. Nemmeno la velenosa polemica del tecnico innescata da Gasperini con l'arbitro Pairetto ha procurato qualche contraccolpo.

«Sono pronto a dare seguito alle mie parole, anche noi abbiamo le nostre immagini» la risposta del tecnico alla minaccia dell'Aia di rivolgersi addirittura a un giudice.

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