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Milan, Gattuso torna a ringhiare: "Voglio vedere 23 leoni in campo"

Il modello è Cutrone, oggi titolare al fianco di Higuain

Milan, Gattuso torna a ringhiare: "Voglio vedere 23 leoni in campo"

Si predica tranquillità, ma la tensione si taglia a fette. E quando bisogna combattere, Gattuso torna a ringhiare, l'arma che sa usare meglio. Come faceva in campo. Sereno ma allo stesso tempo lucido, il tecnico sa che non può permettersi passi falsi oggi contro la Sampdoria. Non importa come arriverà, ma vincere aiuta a vincere. E a rasserenare l'ambiente: «Voglio vedere 23 leoni in campo, pieni di senso d'appartenenza e voglia di vincere. La tattica la metto da parte, voglio solo cani arrabbiati».

Non è il modulo o la tattica, dunque; Gattuso chiede fame: «Ora siamo piatti - prosegue - lo spirito giusto è quello di Cutrone». E l'unica certezza è che il giovane centravanti oggi partirà titolare, al fianco di quel Higuain che, per una giornata, avrà solo da imparare dal classe 1998 in un ipotetico 4-4-2 che non sarà il credo tattico di Gattuso ma che in questo momento appare come una necessità: «Veniamo da due legnate ma non siamo morti - prosegue ancora l'ex centrocampista del Milan - chi mi vede spento sbaglia, solo che le sconfitte mi bruciano. So quello che ancora posso dare a squadra e società».

Si cerca tranquillità («penso di doverla dare io, serve più spensieratezza in campo e dobbiamo cercare di divertirci») anche se l'avversario rimane ostico: «La Sampdoria ha preso solo quattro gol. Ci sarà da faticare tantissimo». C'è l'appoggio della società, ma è chiaro che è necessaria un'inversione di tendenza: «Quello che stiamo facendo non basta, ma non possiamo arrenderci a fine ottobre; mettiamo da parte gli alibi e assumiamoci le nostre responsabilità». Per un Gattuso aggrappato al suo unico, vero, campione: «Da Higuain non mi aspetto nervosismo o braccia alzate, piuttosto un incoraggiamento.

Se mi fido dei ragazzi? Metto la mano sul fuoco e tutto il corpo su di loro, magari rischiando di ustionarmi e perdere metà delle mia pelle».

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