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Il Milan a Montella per piacere ai cinesi Accordo a un passo

Berlusconi e i nuovi soci: intesa sul tecnico e sul ruolo di Galliani per il mercato

Franco Ordine

Milan, ecco il tuo allenatore: è Vincenzo Montella, napoletano di Pomigliano d'Arco, 42 anni appena compiuti (il 18 giugno) e una carriera da tecnico promettente anche se non esaltante. Curiosa la sequenza, identica a quella di Sinisa Mihajlovic, passato come Montella appunto da Catania, Fiorentina e Sampdoria prima di approdare a Milanello. Contratto sottoscritto ieri pomeriggio della durata di due anni (2,3 milioni lo stipendio) e presentazione ufficiale rinviata a giovedì 7 luglio che è il giorno del debutto del nuovo Milan e del nuovo staff tecnico (il 4 e il 5 ci saranno le visite mediche e i test atletici). All'intesa ha lavorato come al solito Adriano Galliani su due fronti: prima ha chiuso l'accordo con l'agente dell'allenatore, Alessandro Lucci il quale si è poi incaricato di risolvere la questione relativa alla clausola rescissoria con Ferrero (ha ottenuto il via libera rinunciando agli stipendi arretrati), poi è andato a far visita al presidente Silvio Berlusconi per ottenere la benedizione all'operazione in un incontro a cui hanno partecipato anche i manager Fininvest. In serata è arrivato il comunicato ufficiale del club che ha messo fine alla telenovela.

Dalla cordata cinese l'approvazione alla scelta era già maturata nelle ore cruciali di lunedì quando Galliani ha consultato Nicholas Gangikoff, l'uomo destinato a ricoprire il ruolo di ad in rappresentanza del consorzio cinese appena diventerà esecutivo il passaggio delle azioni. Sempre all'ospedale San Raffaele, un porto di mare milanista in questi giorni, si è anche presentato Cristian Brocchi per il congedo dall'uomo che l'ha fortemente voluto alla guida del Milan nelle ultime sei partite della scorsa stagione e che puntava, nel caso di mancata cessione, a riconfermarlo nel ruolo. Quando Berlusconi ha saputo e capito anche dai manager Fininvest che tale mossa non sarebbe stata gradita dal consorzio cinese, ha approvato l'assunzione di Montella la cui panchina, in casa Samp, sarà occupata da Giampaolo rimasto in attesa del Milan fino all'ultimo. Brocchi, liberato, potrà accettare la panchina del Brescia dove ricomincerà una nuova scalata al calcio che conta. Sempre ieri mattina Galliani ha informato il tecnico ex Empoli dello sviluppo milanista.

L'assunzione di Montella non ha provocato grande entusiasmo tra il popolo dei tifosi rossoneri piuttosto allarmati invece dal rilancio azzurro di Mattia De Sciglio e da una frase del suo agente, Donato Orgnoni, il quale ha fatto sapere che «sarebbe impossibile dire no a un'eventuale proposta del Napoli» che vuol dire, tradotto dal calcese, «siamo già d'accordo con De Laurentiis, adesso vediamo cosa decide il Milan». A questo punto tutta l'attenzione si sposta sul fronte societario: qui si viaggia con maggiore speditezza verso la stesura della bozza finale di contratto (le cifre sono le seguenti: 750 milioni per l'80% delle azioni, più il debito - 240 milioni - e al terzo anno il passaggio del restante 20%) che Silvio Berlusconi dovrà approvare. Dal quasi certo sì (alla firma vera e propria provvederà il nuovo ad Pellegrino) si passerà poi finalmente alla parte operativa del mercato che prevede un ruolo di primo piano per Adriano Galliani, già autore del blitz su Lapadula.

Montella sarà coinvolto specie per alcune scelte in attacco (da far partire Mari, Menez e Niang), e per quelle che riguarderanno la fattura del gioco.

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