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Il Milan non segna più, Chiesa lo beffa

Disastro con la Fiorentina, addio 4° posto. E Gattuso esaspera il caso Montolivo

Il Milan non segna più, Chiesa lo beffa

Il Milan è rimasto a secco per la terza partita di fila. 280 minuti e passa senza riuscire a far gol sono un'eternità per una squadra che ha il blasone del Milan e l'ambizione di centrare la Champions per necessità di bilancio e non solo. Si è lasciato infilare da un destro liftato di Chiesa a metà della ripresa dopo aver sfiorato più volte il bersaglio viola difeso con grande efficacia da Lafont, altro esponente della classe di ferro '99, protagonista decisivo del successo fiorentino. Così Gattuso ha perso anche il quarto posto, sorpassato dalla Lazio. E a questo punto il suo campionato è giunto al punto più critico della stagione. Questa volta, al netto delle tante, troppe assenze, c'è anche una questione da esaminare e segnalare. Pur di evitare l'utilizzo di Montolivo, regolarmente in panchina, Rino ha scelto prima un centrocampo formato da Mauri, Calabria e Calhanoglu. E qui, a dire il vero, ha ottenuto il meglio specie dal turco. È questo il suo ruolo, da mezz'ala grazie al quale ha trovato spazio per esercitarsi al tiro incontrando sulla strada un super portiere. Nella ripresa, quando Mauri vinto dai crampi (per lo scarso utilizzo precedente) si è ritirato, Gattuso ha preferito apparecchiare un rischioso e irrazionale 4-2-4 nel tentativo di trovare lo sbocco offensivo ma rischiando l'osso del collo.

Gli è andata per il verso sbagliato. Perché Chiesa, fino a quel punto poco brillante, ha lavorato una palletta delle sue e col tiro a giro ha beffato Donnarumma e il Milan, meritevole del vantaggio nel primo tempo. Non si discutono le scelte legittime di un allenatore ma in questo caso siamo di fronte a una vicenda che non ha niente di calcistico. Sull'argomento, qualche ora prima della sfida, l'agente di Montolivo, Giovanni Branchini, solitamente molto misurato nelle esternazioni, ha sparato a palle incatenate contro l'ennesima esclusione del suo assistito. Intendiamoci: il Milan non ha perso perché mancava Montolivo. Ha perso perché nella ripresa non ha avuto le energie per ribaltare il risultato. Una sola occasione è finita sul taccuino: colpo di testa di Rodriguez sotto la traversa che Lafont ha deviato con un balzo acrobatico. L'ingresso di Cutrone e Laxalt non è servito a molto: il primo ha avuto una sola giocata e l'ha sporcata, il secondo si è segnalato per una striscia di errori beccandosi l'immancabile ammonizione.

Alla Fiorentina è andata di lusso. Donnarumma si è arreso all'unico vero tiro in porta ricevuto: si è infilato come una schioppettata all'incrocio rendendo vano ogni tentativo disperato d'intervento. Un successo di questo valore può addirittura smerigliare il lavoro di Pioli e la presenza dei Della Valle accusati di lasciar vivacchiare il club in una zona avvilente della classifica. L'anno scorso, sempre a San Siro, andò incontro a una sconfitta molto pesante. Dopo qualche mese è riuscita a prendersi l'orgogliosa rivincita senza strafare, difendendo con ordine.

Ultima nota su Higuain che continua a guardarsi intorno sgomento: una sola palla decente ricevuta, e di testa ha impegnato il portiere dopo aver contribuito un paio di volte a risolvere mischie difensive.

Forse non sono tutte sue le colpe di questa striscia deludente dei rossoneri rimasti senza gol e incapaci di rimettersi in cammino.

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