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"Milan, pochi colpi anche se Li vende"

Fassone realistico: «Paletti del Ffp da rispettare. Mercato a saldo zero»

"Milan, pochi colpi anche se Li vende"

Neppure Marco Fassone sa cosa abbia in mente Yonghong Li. Se vendere tutto o una parte e a chi poi che è l'aspetto più interessante e decisivo della vicenda. «Non sono un indovino», ha detto a un certo punto ieri pomeriggio replicando a una striscia di quesiti dei tifosi a Milan tv. Spiegabile il mistero: il club è oggetto di trattativa e non soggetto, perciò il suo principale esponente non è informato ufficialmente. In mancanza di comunicazioni, l'ad rossonero una critica l'ha spedita al suo azionista. «Ho ripetuto al presidente e a David Han Li che la chiarezza sul punto avrebbe evitato il 70-80% dei problemi mediatici alla società ma ho fatto il callo al loro carattere avendo vissuto l'esperienza da advisor prima del closing» il passaggio appena critico sulla comunicazione del cinese.

Proprio per rimediare a questo buco nero, e alle pressioni dei tifosi (ancora senza campagna abbonamenti tra l'altro), il numero uno di casa Milan ha dovuto presentarsi in tv raccontando qualche scomoda verità (sul mercato) e cestinando qualche pia illusione sull'avvento di un nuovo proprietario. Il capitolo mercato, naturalmente, è diventato il più interessante. Qui l'ad non è stato avaro di dettagli. Eccoli. «Un eventuale cambio della proprietà non potrà garantire un mercato pirotecnico perché bisognerà comunque rispettare i paletti del ffp dell'Uefa. Lo abbiamo realizzato nel passato mercato perché sapevamo che sarebbe stato un anno franco. Da mesi abbiamo pronta la lista di partenze e arrivi preparata da Mirabelli e Gattuso che prevede 2-3 innesti di qualità senza contare gli affari già conclusi relativi a Reina, Strinic e Halilovic. Il saldo finale tra acquisti e cessioni dovrà essere zero». Questo significa partenze scontate (Kalinic, Bacca, Gomez, Antonelli, Montolivo), altre eccellenti (Donnarumma e forse anche Bonucci) per finanziare i tre acquisti di prima fascia. Per l'ex juventino la smentita è solo di maniera. Ha dettato Fassone: «Non abbiamo avuto alcuna richiesta in proposito e Leo, il nostro capitano, non ha chiesto di essere ceduto». Per ora.

Sulla solidità del Milan, Fassone ha fatto lo slalom. «I 32 milioni richiesti sono arrivati, il conto corrente è ricco, e ci consente l'iscrizione al campionato e un briciolo di mercato» ha puntualizzato. Da chi siano arrivati fa finta di non sapere per evitare complicazioni diplomatiche con l'azionista e con Elliott che entro venerdì deve essere rimborsato altrimenti il fondo americano riscuoterà il pegno. «Yonghong Li non ci ha mai fatto mancare nulla» il riconoscimento che non cancella le nubi sul futuro.

L'unica certezza è sulla sentenza dell'Uefa: «È ingiusta e lotteremo fino al 90esimo al Tas».

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