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Milan, Seedorf in bilico. Balotelli lo difende ma non esclude l'addio

L'attaccante si sfoga su Facebook: "Sono milanista dalla nascita ma se i tifosi non mi vogliono posso anche andare via..."

Balotelli e Seedorf durante la partita persa dal Milan contro il Parma
Balotelli e Seedorf durante la partita persa dal Milan contro il Parma

Non accennano a placarsi le polemiche in casa Milan, in una stagione di cui si inizia a vedere la fine e che certamente rientra tra le più avare di soddisfazioni del recente passato rossonero. Protagonista di primo piano, nei momenti bui come in quelli vincenti, è sempre lui, Mario Balotelli. L'attaccante milanista si è sfogato con un post pubblicato ieri sul suo profilo personale di Facebook, in cui chiede più tempo per Seedorf ("Non si può criticarlo dopo due mesi"), ma difende anche Adriano Galliani ("Nessuno può permettersi di licenziarlo, è il migliore al mondo nel suo ruolo"), che pure era stato criticato da ex di peso come Paolo Maldini.

Supermario però parla anche del suo rapporto con i tifosi e delle scelte per il futuro, e qui iniziano i problemi: "Sono milanista dalla nascita, ma se per tifosi sono un peso, posso anche andare via". L'attaccante non nasconde che gli piacerebbe proseguire la carriera all'estero, preferibilmente in Inghilterra, forse al Chelsea: "In Premier c'è il migliore calcio con i migliori tifosi. Mi piacerebbe riavere Mourinho come allenatore per poter fare il salto di qualità definitivo." Va specificato che più di una volta Balotelli ha ribadito di non usare Facebook, ma il profilo da cui è stato pubblicato il messaggio è associato a molti amici del calciatore, ed ospita numerose fotografie private che difficilmente potrebbero entrare in possesso di un "fake", un falso profilo.

I problemi del Milan, però, non finiscono certo qui. Sul banco degli imputati c'è innanzitutto l'allenatore Clarence Seedorf. Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, i rapporti tra il tecnico e la dirigenza della società sono ormai ai minimi storici, e il destino dell'olandese, che siede in panchina solo da qualche settimana, dipenderebbe dai risultati delle partite contro Lazio e Fiorentina. Inoltre ai piani alti della società di via Aldo Rossi non piacerebbe l'atteggiamento di totale autonomia dell'allenatore rispetto alla gestione della squadra e all'atteggiamento tenuto in pubblico.

Infine, e questo è un dato importante, ci sono le rivelazioni fatte da Giancarlo Capelli, storico capo ultras milanista, a proposito dell'incontro che Seedorf ha avuto nei giorni scorsi con i tifosi della curva rossonera. L'olandese avrebbe avuto parole molto dure per i calciatori, racconta la Gazzetta: "Non mi fido di questi calciatori, non sono da Milan. A fine stagione cambio tre quarti della rosa." Certo, qualche esponente della rosa ha cercato di smentire le voci di spaccature all'interno dello spogliatorio, come ha fatto il portiere Marco Amelia, ma questi paiono più tentativi di gettare acqua sul fuoco che ritratti fedeli di quello che sta succedendo dietro i cancelli di Milanello. Seedorf per il momento non ha smentito queste ricostruzioni, e il vice allenatore Mauro Tassotti sarebbe già stato messo in preallarme per un'eventuale staffetta in panchina.

Ma la parola fine la potranno dire, come sempre nel calcio, solo i risultati del campo.

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