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Il Milan si rialza due volte. Un uomo solo non si arrende

Il capitano dell'Inter, Mauro Icardi, trascina i nerazzurri al secondo posto. I rossoneri lottano ma pagano i soliti buchi in difesa

Il Milan si rialza due volte. Un uomo solo non si arrende

Milano - È il derby dell'urlo di Icardi che colora di nerazzurro la Madonnina nel giorno della festa della dedicazione del Duomo. L'Inter vince una sfida spettacolare contro un Milan che si arrende solo all'ultimo minuto. Uno spettacolo da record per il botteghino che sfiora i cinque milioni per quello che vuole essere il primo derby nel mondo. La tripla firma di Icardi, prima tripletta nel derby dopo 5 anni da quella siglata da Milito, cancella la doppia rimonta dei rossoneri che perdono la quarta partita in campionato su otto e vedono scappare via i cugini lanciati all'inseguimento del Napoli. Invece i rossoneri non svoltano, non escono dalla crisi anche se avevano provato a seguire alla lettera lo striscione della curva: «Per aspera ad astra». Ma nelle asperità e nelle difficoltà il Milan non rivede le stelle. Montella non deve così lasciare giù nessuno dal suo carro, ma ora riprenderà il tormentone e potrebbe essere lui a scendere dalla panchina rossonera.

Invece il tatuaggio del derby, citazione di Spalletti, che l'Inter si disegna sulla pelle ha la faccia di Mauro Icardi che incarna lo spirito di gruppo che convenziona una prestazione che è un'iniezione pura di fiducia. Perché i nerazzurri vincono da squadra come vuole Luciano Spalletti: sanno che cosa fare, che cosa vogliono e se lo vanno a prendere. I secondi della classe che sabato sera a Napoli potrebbero diventare i primi in casa della capolista, iniziano a prendersi la stracittadina nel primo tempo praticamente regalato dal Milan di Montella.

L'assenza di Kalinic è una zavorra che obbliga i rossoneri ad abbandonare al suo destino Andrè Silva nel cuore della difesa davanti ad Handanovic. Invece all'Inter non tutti i mali vengono per nuocere perché la tonsillite che esclude dalla contesa Joao Mario risolve il rebus del trequartista per Spalletti: Vecino in mediana con Gagliardini e Borja Valero a ricamare tra le linee rossonere. La posizione e i compiti dello spagnolo ricordano da vicino la mossa di Mourinho con Sneijder alle spalle di Pirlo nel famoso 4-0 nerazzurro. L'ex viola infatti si mette sulle tracce di Biglia già frastornato dalle fatiche con l'Argentina e letteralmente in tilt alla sua prima stracittadina. Tradisce il vicecapitano rossonero e con lui anche il capitano, perché Bonucci è tra i peggiori perché si perde letteralmente Icardi nei primi due gol.

L'ex bianconero prosegue nel momento nero, ma anche Montella ci mette del suo perché le scelte iniziali partoriscono una squadra senza un capo e una coda. E non solo perché il Milan crea una vera occasione solo alla fine del primo tempo, ma perché la manovra ha un solo schema: palla lunga e pedalare ma i rossoneri nemmeno pedalano. L'unica cosa buona è andare all'intervallo solo sotto di un gol: il tocco sporco di Icardi è comunque da attaccante di razza, come il cross di Candreva è di una perfezione rara. Solo dopo l'intervallo il Milan ritrova una logica con le due punte: fuori Kessie e dentro Cutrone. L'Inter si abbassa troppo e subisce il ritorno rossonero con Handanovic che subisce tiri in rapida successione, Andrè Silva al primo sussulto centra il palo, non a caso quando non è più abbandonato al suo destino, e capitola sul sinistro a giro di Suso. Esplode la partita, vibrante con continui capovolgimenti.

Gira male al Milan che nel suo momento migliore la recupera e la riperde quasi subito perché Icardi è letale nel girare in porta stavolta il cross di Perisic. La squadra di Montella però è viva, non è solo una reazione di carattere ma la squadra ha anche un filo logico con due mezz'ali di qualità e non a caso dopo Suso è Bonaventura in spaccata, su un tacco di Andrè Silva, a obbligare Handanovic a trascinare nella sua porta la palla. Ma è un derby che non finisce mai e l'Inter riesce a vincerlo al terzo tentativo con l'abbraccio fatale di Rodriguez a D'Ambrosio: Icardi è infallibile dal dischetto. Una tripletta del capitano nerazzurro che ascolta la curva che all'inizio aveva scritto: «Fai goal, fallo per la Nord».

Icardi fa sognare l'Inter e spedisce all'inferno il Milan.

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