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Milano e Roma, se la maratona è un scontro frontale

L'assurda scelta degli organizzatori delle due città di far correre entrambe le gare questa domenica

Milano e Roma, se la maratona è un scontro frontale

Milano - C'erano 365 giorni per scegliere una data, per mettersi d'accordo, per provare a non «cozzare». E invece domenica Roma e Milano metteranno in scena la loro maratona, una sfida di cui non si sentiva assolutamente il bisogno che viaggia sui binari dell'alta velocità.

Prima e quarta maratona italiana nello stesso giorno che è un po' come se nel ciclismo Milano-Sanremo e Giro di Lombardia si corressero nella stessa domenica. Che è un po' un peccato perché, checché se ne dica, la concomitanza obbliga molti atleti a scegliere. È storia vecchia, ma fa sempre un po' riflettere la capacità tutta italiana di complicarsi la vita, di rendere problematiche le cose, di inventarsi ogni volta un buon motivo per discutere, «baccagliare» e far polemica. Milano-Roma stessa sfida, stessa gara a 500 chilometri di distanza. Milano che dopo 17 anni torna a far segnare record di presenza: 6.309 iscritti alla maratona, quasi 12,000 partecipanti alla relay e oltre 7.000 iscritti alla School Marathon «il più alto numero di partecipanti alla 42 km da quando abbiamo spostato la data dell'evento in primavera - spiegano gli organizzatori - Avevamo promesso di rilanciare Milano Marathon e ci stiamo riuscendo, il nostro obiettivo per il futuro è di portare più di 30mila persone per le strade della città».

Milano che, grazie al gran lavoro del suo direttore Andrea Trabuio, ogni anno aggiunge qualcosa, lima qualche dettaglio. Roma va da sé. Roma maratona della capitale e ormai da anni prima 42 chilometri italiana per numero di iscritti.

Per la 23esima edizione sono attesi 16.107 atleti, dei quali 8.818 italiani e 7.289 i provenienti da 130 nazioni dei 5 continenti. Abbinata alla competitiva di 42,195 km ci sarà la non competitiva di 4 km, la Fun run aperta a tutti che vedranno al via almeno 80mila partecipanti.

Un fiume di gente. Un segno che il movimento del running è ormai un'onda alta su cui provano a «surfare» sempre più appassionati. E in quella direzione si dovrebbe andare. E invece il due aprile andrà in scena una sfida assolutamente inutile, una sfida in cui, senza andare a capire di chi siano colpe e responsabilità, perdono un po' tutti. Vincenzo Parrinello, vice Presidente Fidal, pochi giorni fa a Palazzo Marino a Milano, dopo aver sottolineato la crescente importanza della maratona nel panorama del running italiano, ha spiegato che la volontà federale è quella di seguire una politica di regole: «Bisogna avere rispetto per gli atleti, per i dirigenti e per gli organizzatori sempre in prima linea per migliorare costantemente l'evento».

Perfetto. Allora bisogna fissare le date sui calendari e imporre che quelle siano.

Perché la maratona può anche viaggiare sui binari dell'alta velocità, ma due treni che fanno in servizio sulla stessa linea, nello stesso giorno e alla stessa ora, sono uno spreco che non serve a nessuno.

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