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Milano travolge Brescia, la serie è di nuovo pari

Dopo la sconfitta in gara uno, al Forum finisce 89-68. Ora l'Armani torna ad essere favorita

Oscar Eleni

Milano cambia maglia, faccia e torna ad essere la squadra che può davvero vivere di prepotenza come piace a chi la governa anche fuori dal campo: stravince 89-68 gara due di semifinale e pareggia la serie, sistema anche la mente in vista del doppio confronto sul campo bresciano di domani e mercoledì e se suoi 3000 che erano al Forum si sono sentiti anche dopo il bagno turco di metà gara figuriamoci quale sarà l'atmosfera nella loro tana. Brescia con i serbatoi mezzi vuoti prende in faccia il tir di Pianigiani e non gli basta certo aver ritrovato le morbidezze Armani negli ultimi due quarti, quelli dove hanno giocato più le poche riserve dei titolari sfiniti in gara uno.

Sul campo una sola squadra, l'Emporio Armani che in 20' (60-31!) si monda di tutti i peccati della prima partita perduta al Forum, anche se poi nei secondi 20' qualcuno è tornato a peccare. Non siamo sorpresi ed era logico che ci fosse una reazione del genere, come era normale che Diana, con le rotazioni di uomini ridotta al minimo, si trovasse subito nei guai se dall'altra parte il generale Pianigiani ordinava agli artiglieri di radere al suolo la zona senza nerbo dei nemici: 9 su 19 col tiro da 3, 12 su 15 vicino al canestro, lo spazio aereo dei rimbalzi stradominato (22 a 13). Comincia il chirurgo Micov, finisce l'anestesista Gudaitis partito in quintetto e in mezzo ecco i morsi di Goudelock o del Bertnas ispirato, tutti in armonia con la bacchetta di Cinciarini. Per Diana una ricerca impossibile in panchina, mentre sul campo a parte la coppia Luca Vitali e Ortner o magri Hunt, c'è la notte, cominciando da Landry 0 su 10 in 20', finendo a Michele Vitali, 5 punti tirando soltanto 4 volte.

Abituati alle lune milanesi non diamo per chiusa questa serie, ma è chiaro che Brescia con tanti trentenni in squadra fa fatica a recuperare quando si gioca ogni 48 ore.

Ieri è mancata la voglia di mordere vista in gara uno, ma bisogna dire che i peccatori di Pianigiani sapevano di essere al solito bivio: la gente non li avrebbe perdonati come ha dovuto fare tante volte in questa stagione. Hanno tutto, certo molte volte, come capita a chi non deve avere fame, si specchiano in stagni che riflettono immagini di gente senza voglia di lasciare un ricordo.

Stasera vedremo se Venezia reagirà con la stessa rabbia di Milano nella seconda gara casalinga contro i cacciatori delle alpi di Trento.

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