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Missione bel gioco e gol a raffica per far battere altri record a CR7

Con lui Higuain realizzò 36 reti, il portoghese può imitarlo Maurizio punterà sul talento con Costa e Dybala da rigenerare

Missione bel gioco e gol a raffica per far battere altri record a CR7

Torino - «Quando entri negli ultimi trenta metri di campo, c'è chi può fare la differenza e chi meno: partiremo dai giocatori di talento». Firmato Maurizio Sarri, che con quella C aspirata sembra tutto tranne che uno nato a Napoli. «I giocatori offensivi possono cambiare la nostra storia. Ronaldo, Dybala, Douglas Costa: gente così». Avanti, allora. Alla ricerca di organizzazione e bel gioco. Modellando tutto quello che c'è da modellare intorno a un'idea di calcio, ma senza atteggiamenti manichei. «Non si parte dal modulo. Si deve capire quali giocatori sono adatti a un certo tipo di calcio, conoscerli e parlarci. Poi, intorno a chi ha maggiore qualità, si costruisce il modulo. Al Chelsea, per dire, avevo un 4-3-3 diverso da quello del Napoli: dovevo accompagnare le caratteristiche di Hazard».

Adora parlare di calcio, Sarri. Lo si vede lontano un miglio. E, per quanto paia camminare sulle uova durante la sua ora abbondante di conferenza stampa, la sensazione è che possa divertirsi parecchio anche a Torino. Forse perché davvero consapevole del fatto che un gruppo con tanta qualità da sprigionare non lo ha mai avuto in carriera: nemmeno al Chelsea, no. Starà a lui adesso forgiare una nuova creatura, plasmarla e portarla il più lontano possibile. Basandosi sulla qualità e sulla capacità che la stessa avrà di imporre la propria forza e il proprio gioco. Dimostrandosi organizzata nei «primi settanta metri, lasciando poi spazio alla fantasia: nell'ultima parte di campo non esistono schemi, ma idee che si affinano e si mettono in pratica». Musica per le orecchie di tanti, certamente anche di alcuni bianconeri che nella passata stagione hanno faticato e che invece adesso potrebbero (più o meno) improvvisamente tornare al centro del progetto. E se su Ronaldo ovviamente non potevano esserci dubbi, per come ha parlato ieri Sarri i due maggiori potenziali beneficiari della rivoluzione ideologica bianconera potrebbero essere Dybala e Douglas Costa: quasi ai margini con Allegri anche per demeriti propri, sia chiaro - centrali adesso. «Il brasiliano è un potenziale top player, non ancora esploso con continuità. Da quelli come lui si parte per vedere cosa gli si può costruire intorno, capendo cosa possono darci in fase difensiva per metterli a loro agio e per riceverne poi un utile quando la palla ce l'avremo noi». Nessun integralismo, almeno a parole. Anzi, la precisazione di essersi saputo adattare nelle precedenti esperienze, partendo in un modo e finendo in un altro. Mai, però, potendo allenare uno come CR7: «È un ragazzo che detiene quasi tutti i record che si possono avere nel calcio mondiale, mi piacerebbe fargliene battere qualcun altro. Ho allenato il giocatore che ha segnato più gol in serie A (Higuain, ndr), mi piacerebbe averne due. Sarebbe una soddisfazione enorme. Penso anche che chi ha le qualità di Dybala o Cristiano possa giocare in ogni ruolo: sarà la squadra a doversi adattare alle loro caratteristiche». E non è nemmeno detto che Higuain non resti a Torino: «A lui voglio bene, lo sanno tutti. Vedremo strada facendo. Ascolterò i dirigenti, che conoscono bene chi già c'è. E poi, tutti insieme, prenderemo la decisione migliore». Sarà una Juventus propositiva, inevitabilmente. Perché questo prevede il Dna calcistico di Sarri. Uno che ti dice chiaro e tondo quanto gli piacerebbe «vedere Pjanic toccare 150 palloni a partita, ma bisogna vedere se lo si può mettere in condizione di farlo. Ogni squadra è come un figlio: se ne educhi tre alla stessa maniera, non vengono comunque su uguali.

Proviamo comunque a continuare a vincere, divertendoci tutti».

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