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Moggi «perdona» Moratti: «Non è colpa tua»

Prima chiede un milione di euro, poi subisce uno scherzo di Chiambretti

Moratti e Moggi fanno pace? Massì solo da Chiambretti. E per farci sorridere con uno scherzo telefonico. «Non penso che sia colpa tua, non ce l'ho con te, però mi sono dovuto sobbarcare un processo per non aver fatto nulla, solo per aver fatto squadre forti». Così Luciano Moggi, su Radio2 durante il programma “Chiambretti 10“, si è rivolto al presidente dell'Inter, al quale poco prima aveva annunciato, ma per davvero, la richiesta di un risarcimento milionario per i pedinamenti dell'affare Telecom(«Seguivano addirittura i nostri osservatori. Il caso delle intercettazioni su Brambati ne è la testimonianza»).

All'altro capo del filo non c'era Moratti ma l'imitatore Gianfranco Butinar. Con il finto presidente l'ex dg bianconero ha usato toni confidenziali. «Scusa se ti chiamo Massimo, prima ci chiamavamo così. Ci siamo stimati, se ricordi avevamo fatto anche un contratto». «Io posso anche chiedere scusa - ha spiegato il Moratti telefonico- ma siamo in due ad aver fatto errori e poi la radio non mi sembra il luogo giusto per farlo». «Penso che non sia colpa tua ma di coloro che ti hanno indirizzato male - ha ribattuto Moggi- uno fra tutti Lucini, che inventava per avere un posto di lavoro, dato che come arbitro era mediocre». E ha ricordato quando «Facchetti lo aveva portato da Paolillo per trovargli un posto in banca».

«Possiamo fare uno sconto all'Inter, il presidente ha ammesso cose importanti» ha chiesto in chiusura provocatoriamente Chiambretti.

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