Russia 2018

Mondiale 2018, Daspo per un tifoso argentino ed espulsione dagli stadi

Un tifoso 47enne dell'Argentina non potrà più seguire le partite del Mondiale in Russia per via di un video sessista nel quale fa pronunciare parole volgari in spagnolo ad una quindicenne russa

Mondiale 2018, Daspo per un tifoso argentino ed espulsione dagli stadi

Il Mondiale in Russia non si sta facendo mancare proprio nulla: dai tifosi di Giappone e Senegal che puliscono gli spalti al termine del match, alle scorte di birra che stanno già per terminare, fino ad arrivare ad una tematica meno simpatica come il Daspo. Nestor Fernando Penovi, di nazionalità argentina, infatti sarà costretto a lasciare la Russia per via di un video sessista che ha fatto scoppiare un caso diplomatico. Il 47enne argentino infatti avrebbe girato un video nel quale è ritratta una quindicenne russa che pronuncia frasi molto volgari e pesanti in spagnolo, naturalmente incalzata dall'uomo.

Questo episodio ha fatto imbufalire tutti sui social network e dopo poche ore è arrivato il decreto di espulsione dagli stadi e a confermare questa cosa è stato Guillermo Madero, un dirigente del ministero argentino della sicurezza: "Ho parlato con la ministra Bullrich e abbiamo chiesto immediatamente che a questa persona oscena, disonesta e indecente sia impedito di entrare negli stadi per tutto il Mondiale. Agli argentini una cosa del genere fa molto male, anche perché ci sono migliaia di persone che stanno tenendo un comportamento esemplare". Anche l'Ambasciata russa in Argentina si è arrabbiata molto per l'accaduto è ha tuonato: "L’ambasciata russa in Argentina è profondamente indignata per questa follia oscena e offensiva commessa, secondo quanto riportano i social, in Russia da un turista argentino. Speriamo che a questa persona non manchi il coraggio per presentare subito le sue scuse pubbliche".

L'uomo, sul suo profilo Twitter, ha voluto chiedere scusa per il suo comportamento deplorevole: "Non voglio fare la vittima, voglio solo che mi perdonino.

Tutti sbagliamo e poi impariamo dai nostri errori. Io lo riconosco, sono pentito, lo giuro"

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