Brasile 2014

Mondiali 2014: i flop 11 e peggior allenatore e squadra

Dopo la finalissima di ieri sera che ha assegnato la Coppa del Mondo alla Germania, è tempo di bilanci per Brasile 2014. Ecco alcuni dei peggiori, quelli che hanno più deluso, spesso contro tutti i pronostici iniziali

Non di solo vittorie si ciba il calcio. Ecco i flop del Mondiale
Non di solo vittorie si ciba il calcio. Ecco i flop del Mondiale

Con la finale va in archivio anche la Coppa del Mondo 2014 e, com'è naturale, tempo di bilanci individuali e collettivi. Vanno per la maggiore le varie top 11 o i premi riservati al miglior portiere o al giovane più promettente, ma non mancano neppure le hit parade relative a chi ha deluso di più alla rassegna iridata.

PORTIERI: Tra i pali, soprattutto per il credito di cui godeva va Casillas, naufragato insieme all'undici Campione del Mondo 2010 anche se Fabio Capello, probabilmente, vorrebbe ringraziare per l'uscita della sua Russia al primo turno, anche il suo di numero uno. Akinfeev autore di 2 partite su tre da brividi e della papera più clamorosa del Torneo, in occasione della gara contro la Corea.

DIFENSORI: Retroguardia a quattro con al centro, da un parte Pepe, nuovamente preda dei consueti raptus di follia ed espulso nella gara contro la Germania, favorendo l'esordio shock del Portogallo che avrebbe poi minato l'intero percorso dei Lusitani, dall'altra David Luiz. Il centrale verde-oro, a dirla tutto, non aveva sfigurato nella prima parte del Mondiale, ma la debacle del 7-1 lo ricorderà come uno dei protagonisti in negativo. E se pensiamo un attimo a quanto lo ha pagato il Psg.... Riserve di lusso con i vari Piquè che, orfano del vecchio Puyol, in coppia con Ramos nella gara contro l'Olanda ne ha combinate più di Bertoldo e Lugano in campo nel 2-0 contro la Costa Rica, e poi messosi in evidenza solo per le dichiarazioni sui giornali. Esterni bassi da un lato Dani Alves, mai convicente neppure quando il Brasile giocava e sotituito dal 33enne Maicon e dall'altro Jordi Alba, sorpresa agli Europei e anche ai Mondiali, ma questa volta in negativo. Per lui un Torneo in tono minore, spesso, fattosi sorprendere fuori posizione e suggellato dalla minaiccia di spaccare la testa ad un giornalista.

CENTROCAMPISTI: Non manca un po' d'italia con un Thiago Motta che, unico Brasiliano in difficoltà al suo Paese, si è fatto notare solo per l'incapacità, da lui denunciata, di reggere il clima carioca. Impalpabile e, troppo spesso, criticato in quanto oriundo quanto basterebbe criticarlo per quello che (non) fa. A fianco a lui non meno anonimo l'Inglese Gerrard. Protagonista nel suo Liverpool, dove il capitano è sempre l'ultimo a mollare, questa volta il leader dei Reds non è mai semplicemente pervenuto...neppure giocando male, semplicemente non giocando. A completare il terzetto, ballottaggio fra l'Ivoriano Tourè, reduce dalle 20 reti in Premier e il Belga Hazard. La spunta quest'ultimo, anche per le condizioni non perfetti con le quali il centrocampista del City era arrivato in Brasile, mentre il pupillo del Chelsea non ha mai combinato un granchè neppure in condizioni di forma apprezzabili. Non avrebbero neppure demeritato il portoghese Moutinho, mai in grado di prendere per mano la sua squadra (lo ha fatto di più la meteora rossoblu Veloso ed è tutto dire), gli iberici David Silva e Fabregas (che ha l'alibi dei pochi minuti giocati).

ATTACCANTI: Infine in avanti è un plebiscito per Fred, assurto a simbolo concreto della mediocrità della rosa carioca, ma, a dire il vero, protagonista già di una carriera tutt'altro di primo livello. Altro Brasiliano, seppure solo di passaporto, il mortifero Diego Costa dell'Atletico, inguardabile con le Furie Rosse, pensando a tutto quanto fatto dalla Federazione iberica per poterlo schierare, con buona pace di Fernando Torres e di Villa. Conclude, infine, il terzetto avanzato il nostro Mario Balotelli. Non tanto perchè il Rossonero sia colpevole più dei suoi compagni, ma perchè da chi si reputa da pallone d'oro è lecito attendersi di più...studiano da flop anche l'inglese Wellbeck, inguardabile nelle prime due uscite dei Tre leoni e l'argentino Aguero, preferito, spesso, per ragioni misteriosissime al compagno Lavezzi. Niente classifica per tre straordinari EX attaccanti quali Eto'o, Drogba e Forlan, non pervenuti ad un mondiale che avrebbero potuto tranquillamente risparmiarsi.

Menzione anche per i tecnici con l'inglese Hodgson che riesce a far peggio anche di noi, ma è fenomenale nel ritrovare, dopo un ultimo posto ed un solo punto, la riconferma. Di tutto rispetto anche le performance di Felipao Scolari, selezionatore di un Brasile in grado di rivalutare tutti i protagonisti della "Maracanazo" e ridefinire i confini dell"impossibile" con l'1-7 contro la Germania e Wilmots che, nonostante il cammino del Belgio, non è mai sembrato all'altezza della propria rosa, sbagliando sempre la formazione iniziale, complimenti. Niente bocciatura ma solo rimandati i vari Del Bosque, in quanto un Mondiale l'ha vinto ed è comunque sempre un gentiluomo, Capello fuori per un portiere in stato confusionale e Zaccheroni alle prese con una squadra che non era una corazzata. Un uomo al comando, sempre Italiano, ed è il nostro ct Prandelli. Anche per lui, come per Scolari, l'alibi reale di un gruppo che non esprimeva valori tecnici all'altezza di spedizioni passate, ma il non aver convocato una sola punta centrale, la mancata presenza di Rossi e Criscito ( per portarsi i due esterni rossoneri, reduci da una stagione mai giocata) e un senso di improvvisazione continua gli valgano il podio. L'esperimento di Verratti con Pirlo mai testato e utilizzato in Brasile; un terzo match con Immobile e Balotelli mai provati prima; l'evidenza di non essere stato in grado di governare lo spogliatoio, come è poi emerso, sono elementi di colpevolezza. Se non bastasse il profilo basso e la presa di responsabilità encomiabili del dopo eliminazione, tradite non appena il tecnico di Orzinuovi è emiograto in Turchia, con commenti evitabili su Balotelli e Rossi.

Infine, come la Germania e il movimento tedesco sono state da tutti indicati come gli esempi da emulare, ecco chi ha lasciato il segno in senso opposto. Premesso che condannare una squadra reduce da un Mondiale e due Europei sarebbe grottesco (magari capitasse a noi), che l'Inghilterra ormai da anni non si gioca il mondiale, che gli umiliati padroni di casa, di riffa o di raffa, sono arrivati nei 4 e che gli Azzurri non erano dati tra i favoriti...la nostra scelta va per il Camerun. In dubbio la semplice partecipazione con i giocatori in sciopero per i premi, per la comitiva africana poi le solite vicende di Eto'o tra denince dell'ex Nerazzurro di congiure ai suoi danni e suite presidenziali. Per finire con le accuse di aver venduto alcuni match e la rissa in campo tra compagni di squadra, protagonisti Assou-Ekotto e Moukandjo. Difficile far peggio.

Top 11 Flop (4-4-2)

1) Casillas (Akinfeev)

2) Dani Alves

3) Pepe

4) David Luiz

5) Jordi Alba

6)Thiago Motta

7) Gerrard

8) Hazard ( Yaya Tourè)

9) Fred

10) Diego Costa

11) Balotelli

All: Cesare Prandelli

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