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Montella: "Sfida con la Samp fondamentale. Intoccabili? Nessuno lo è"

Il Milan, domani sera, sarà impegnato sul campo della Sampdoria e Montella ha le idee chiare sulla sfida di domani: serve grinta e orgoglio

Montella: "Sfida con la Samp fondamentale. Intoccabili? Nessuno lo è"

Il Milan di Vincenzo Montella, domani sera alle ore 20:45, sarà impegnato contro la sua ex squadra, la Sampdoria. I blucerchiati in casa sono molto ostici e sono reduci da una buona prestazione contro la Roma, sconfitti solo al 93' da un rigore di Totti. Il tecnico campano è sembrato carico in conferenza stampa ed ha toccato di diversi argomenti tra cui la Champions League, sulla mancanza di risultati e sull'ingresso delle bandiere in società:"Mi manca la Champions? Mi manca pure l'Europa League. Io sono contento di essere qui, le nostre aspirazioni sono massime, ma bisogna guardare la realtà. Le bandieri in società? Presto per parlarne, non faccio io l'organigramma del club, staremo a vedere ma non è compito mio. Ora dobbiamo fare punti e voglio tanta rabbia e orgoglio per domani sera".

Montella ha anche parlato di alcuni singoli calciatori rossoneri, della forza del gruppo e del fatto che al Milan, ad oggi, non ci sia nessun intoccabile: "Ho grande rispetto per tutti i giocatori, sono come miei figli per me e avranno sempre il massimo rispetto sempre. Io mi devo mettere a disposizione dei calciatori e non posso dire di più. Sosa? Ha fatto un'ottima partita fino a quando ha retto a livello fisico. Bene sia come prestanza fisica che come temperamento. Calabria? È un calciatore che abbiamo trattenuto con convinzione. Siamo in 5 per 2 posti sugli esterni. È giovane e duttile, quindi sicuramente fa al caso nostro. Niang? È un giocatore fondamentale per noi. Può e deve crescere ancora, deve essere più continuo all'interno dei 90'. È un giocatore di transizione, però non darei troppe responsabilità al ragazzo. Intoccabili? Nessuno lo è in questa squadra e tutti hanno bisogno di dimostrare sempre di meritarsi un posto, a partire dagli allenamenti. Quando le cose non vanno bene, i giocatori di maggior esperienza e maggior militanza sono sempre i più criticati.

I ragazzi lo sanno, non è niente di nuovo".




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