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Montezemolo: «Schumi? Le notizie non sono buone...»

Pochi sanno che c'è monsieur Jean Todt a vegliare e a seguire con discrezione Michael Schumacher e Corinna e la famiglia. Fa in modo che nessuno se ne approfitti. Elargisce consigli, talvolta suggerisce persone preparate e di estrema fiducia capaci di affiancare gli Schumacher nell'affrontare una vita che da splendida e privilegiata è diventata un incubo. Sono oltre due anni, ormai. Tanto è passato dall'incidente sulle piste dell'Alta Savoia, il 30 dicembre del 2013. Con Todt sono pochi coloro che possono vedere l'ex campione o parlare con Corinna. Uno di questi è proprio l'ex presidente della Rossa, Luca di Montezemolo. Per cui le sue parole di ieri hanno peso, molto peso. «Ho notizie purtroppo non buone» sulle sue condizioni, ha detto. «Con lui abbiamo condiviso un lungo tratto di vita umana e professionale... ma la vita è davvero strana: è stato il pilota più vincente della Ferrari e ha avuto un solo incidente in carriera, nel 1999, a Silverstone. Purtroppo, una caduta accidentale sugli sci lo ha rovinato». Parole che sanno di triste conferma. E si aggiungono a quelle di Todt quando disse «c'è solo da pregare per lui». In casa la moglie Corinna ha allestito una mini clinica di riabilitazione dove una decina di medici e fisioterapisti accudisce Michael. Le poche indiscrezioni raccontano di un uomo immobile, che non parla, non si capisce neppure se riconosca i famigliari. Un uomo sui cui occhi spunta a volte una lacrima. Ed è ciò che fa più paura.

E più male.BCLuc

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