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Morandi bronzo sugli anelli esce dall'ombra di Chechi

Terzo posto con il solito sospetto sui giudici che premiano un brasiliano. "Dedicato a Coppolino, beffato a Pechino. Io come Yuri e Menichelli..."

Morandi bronzo sugli anelli esce dall'ombra di Chechi

nostro inviato a Londra

Finalmente. Sospiro. Sollievo. Felicità. E quella medaglia di bronzo da toccare, quel trofeo da dedicare, quella donna da baciare, quella bimba da coccolare. Matteo Morandi non ha più lo sguardo triste di Atene 2004, bronzo sfuggito perché un dio italiano degli anelli aveva fatto meglio o fatto uguale ma tra un dio come Jury Chechi e un giovane i giudici scelsero il dio. Matteo non ha lo sguardo arrabbiato e perso di Pechino 2008, quando andò male e assistette impotente alla vergogna di una medaglia assegnata all'eroe locale e al contemporaneo schiaffo preso dal suo compagno azzurro, Andrea Coppolino, scippato in mondovisione. No. Matteo sorride, scherza, s'emoziona, dedica il bronzo prima «ad Andrea perché fu una vergogna quel che successe ai Giochi» e poi a sua figlia Gaia, a sua moglie Ilenia «che le ho cercate fra il pubblico appena entrato in pedana, sapevo più o meno la zona dai numeri dei biglietti, e così le ho viste ed è una cosa grande trovarsi là al centro di tutto e sapere che ti sono vicine e… mi sono sentito anche un po' ridicolo perché io stavo giocando con gli anelli e avevo le persone che più amo, la mia vita, là sugli spalti. Mia moglie mi ha detto: adesso che hai la medaglia, curi tu la bambina per quindici giorni».

Matteo fa festa perché «la medaglia è un coronamento, perché volevo tornare da Londra con qualcosa al collo, perché essere tra i grandi della ginnastica italiana con Chechi e Menichelli è una conquista fantastica, perché questo era l'obiettivo per cui va bene così, ma…». Una luce strana attraversa infatti gli occhi suoi e quelli del tecnico, di Maurizio Allievi, oro con Igor Cassina ad Atene e quarto con Matteo, e anche lui beffato a Pechino con Coppolino. E' la luce di chi sa che i giudici, anche questa volta, hanno condizionato uno sport tanto bello da vedere quanto soggetto agli umori umani. «L'oro del brasiliano Nabarrete Zanetti (15.900 punti lui, 15.800 Yibing Chen, 17.733 Morandi) mi sembra troppo. Ha fatto un esercizio buono, ma l'uscita con il passetto c'era stata» analizza Allievi. Che aggiunge: «Se è andata così qui a Londra, figuriamoci fra quattro anni a Rio. Comunque siamo bronzo, la medaglia c'è, però sui giudici non so più che cosa pensare».

Già, Matteo, 31enne di Vimercate, atleta dell'aeronautica, Matteo che «adesso me lo faranno fare questo volo con un jet militare», Matteo per anni sguardo volenteroso e triste di questa ginnastica in cerca dell'erede di Chechi e per anni, proprio per l'ingombrante presenza del mito, troppo spesso trascurato nonostante i quattro bronzi mondiali e l'oro, l'argento e il bronzo agli europei. Sarà per questo che sul mito, qui a Londra in veste di commentatore tv, scherzando dirà con un sorriso: «L'avevo cercato prima della gara, volevo dei consigli, non l'ho trovato. E adesso… adesso non ho più bisogno dei suoi consigli».

Quanto al brasiliano che ha beffato lui fin lì argento, e il cinese Yibing Chen fin lì oro, e soprattutto ha fatto arrabbiare tanto il fortissimo russo Balandin fin lì terzo per cui giù dal podio, quanto al brasiliano dirà solo: «Quando l'ho visto fare quel passetto indietro in uscita come poco prima successo a me, mi son detto e adesso vediamo un po' come va a finire…. E' finita che l'hanno premiato».

E adesso l'oro del brasiliano è la medaglia più gettonata in rete. Colpa, più che merito, di un video a luci rosse del ragazzo con i suoi compagni della ginnastica datato 2007 che impazza sul web. «Spero che la mia vittoria serva… - dirà lui - a far parlare più di ginnastica che di calcio nel mio paese».

Con quel video che circola potrebbe essere la volta buona.

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