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Motori uguali, decideranno gli assetti

È bastato il breve scroscio di pioggia di fine Q3 per distruggere il gran lavoro fatto dalle squadre di vertice, per dare nuovi colori alla disfida Ferrari-Mercedes, nell'odierno Gp del Belgio. Quale delle due macchine è più potente in queste condizioni? La risposta è parsa di perfetto equilibrio motoristico (0,05% di distacco percentuale). Le varianti si sono aggiunte per gli assetti aerodinamici, comprese anche le ampie flessioni dell'ala posteriore della Stella a tre punte, che concorrono nelle riduzioni di carico aerodinamico, per accentuare il piglio velocistico, senza tutte le garanzie di minuziosi controlli da parte dei commissari tecnici, nel rispetto del regolamento. In ogni caso, la configurazione aerodinamica della Ferrari ha dato il meglio in Q2, con un tempo di 1'41501, che migliora il limite del 2017 della British Mercedes di Hamilton in 1'42553 addirittura dell'1,04%: un bel progresso. Per quanto possono valere le velocità massime da Speed-trap, in una qualificazione così convulsa, il limite di 315,6 km/h di Vettel contro 311,8 km/h di Hamilton ha un gran peso, aggiunto all'opportunità di partire in prima fila. Come non bastasse, fra tante complicazioni tecniche, per deportanze e resistenze all'avanzamento, era stata studiata anche la prospettiva di partire con gommatura Soft anziché Super-Soft, nell'annunciata continuazione in Medium, alla ricerca di una resa chilometrica superlativa, con unico Pit-Stop.

Tutte prospettive contrastate dal maltempo.

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