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Napoli dimentica il Real Non i veleni con la Juve

Insigne show con il Crotone e polemiche in curva De Laurentiis: "Gli striscioni parlano per me..."

Napoli dimentica il Real  Non i veleni con la Juve

Centoquattro giorni dopo riecco la firma di Insigne al San Paolo. Doppietta sulla strada del più che probabile rinnovo contrattuale, il miglior interprete di una domenica senza troppi patemi d’animo per la fabbrica del gol azzurra: siamo a 65 reti in campionato, 83 in stagione. Novanta minuti dominati dagli azzurri, questa volta sotto la doccia senza aver subìto gol, insuperabili in fase di palleggio (81 per cento di possesso, record in serie A), caratteristiche di gioco che nemmeno il mitico Real aveva saputo fronteggiare. C’è stato turnover, sia pure contenuto, comunque Chiriches ha preso il posto di Albiol in difesa, Rog quello di Allan a centrocampo e, a sorpresa, Pavoletti centravanti con Mertens a rifiatare in panchina e Milik a chiedersi perché. Il tiki-taka napoletano ha prodotto una rete e almeno tre nitide chance per mettere il risultato in cassaforte a metà match ma gli attaccanti si sono trovati davanti un muro quasi invalicabile di nome Cordaz: merito del portiere se i calabresi sono rimasti in piedi all’intervallo. Pavoletti lento, prevedibile, capace di fallire una rete a porta spalancata, Insigne su di giri: lo ha intuito la squadra che ha spinto sull’out sinistro, trascurando quello opposto, se n’è accorto pure il Crotone, pronto nel raddoppiare sistematicamente la marcatura sul fantasista. In modo troppo irruento Sampirisi, autore del dubbio rigore su Lorenzinho, regolarmente trasformato. Fedele al proprio credo, il Napoli non ha smesso di attaccare, esaltando Cordaz su Callejon e Hamsik. Esponendosi però a inutili ripartenze, come quella che a inizio ripresa ha offerto a Falcinelli l’occasione del pari, sventata alla grande da Reina. Secondo e ultimo brivido partenopeo su corner calabrese azzerato da Strinic, poi Mertens spacca-partita ha allargato le maglie della difesa aprendo la strada al successo, dopo che Mariani aveva graziato Rog (c’era il secondo giallo per il mediano croato). Il belga ha messo dentro un secondo penalty, più evidente del primo, per atterramento di Hamsik e chiuso i conti perché tra l’espulsione del proprio allenatore e la rassegnazione dilagante, il Crotone s’è seduto subendo quasi impotente il tris di Insigne. Comunque un piccolo gioiello a conclusione di un’azione da Napoli: palla a te palla a me, assist geniale di Jorginho, inserimento e destro vincente dello scugnizzo di Frattamaggiore. I rossoblù non pervenuti nei 20 minuti finali: pronti via, hanno piazzato due robuste linee dinanzi a Cordaz, pressando i portatori di palla a centrocampo, sciogliendosi poco alla volta quando i padroni di casa hanno fatto viaggiare più velocemente la palla sulle corsie esterne. Trotta e Falcinelli hanno avuto il pallone giusto per aggiungere pepe al match, sprecando le due uniche verticalizzazioni. Uno striscione per il figliol prodigo Quagliarella e un altro contro i bianconeri al momento della concessione del primo penalty al Napoli («rigore per la Juve»). «Lo scudetto? Ci sono degli striscioni che parlano in maniera più chiara di me...», la mezza frase del patron azzurro De Laurentiis che è una vera e propria puntura alla capolista dopo le polemiche di Juve-Milan. Il doppio confronto campionato-Coppa (ai primi di aprile) si avvicina e Napoli non vede l’ora.

Per ovvi motivi.

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