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Napoli, i campioni dell'87 restano fuori dallo stadio

I compagni di Maradona accorrono per festeggiare il trentesimo anniversario del primo scudetto ma le porte del San Paolo non si aprono

Napoli, i campioni dell'87 restano fuori dallo stadio

C'era Giuseppe Bruscolotti, c'era Bruno Giordano, c'era Alessandro Renica. Campioni del Napoli 1986-1987, pronti a festeggiare il trentesimo anniversario del primo scudetto come solo all'ombra del Vesuvio sarebbe possibile.

Eppure, dopo un giro trionfale della città a bordo di un pullman scoperto e due incontri istituzionali in Comune e in Regione, per i giocatori di quel mitico undici è arrivata una sorpresa amara che ha il sapore della beffa.

Il clou dei festeggiamenti era previsto all'interno dello stadio di casa, il mitico San Paolo. Ma una volta che sono giunti ai cancelli dell'impianto partenopeo, gli azzurri hanno trovato le porte sbarrate. Mormorii, stupore, incomprensione: nel mirino ci sono gli addetti della società del Comune Napoli Servizi. Da palazzo San Giacomo, però, rimpallano la responsabilità verso la società di De Laurentiis.

"Il Comune ci ha ricevuti ed onorati - ha detto Bruscolotti -. Se la decisione è di De Laurentiis, è l'ennesima dimostrazione di quanto lui abbia a cuore la storia del Napoli. Dovrebbe vergognarsi. Un appello a lui? No, è meglio rimanere fuori".

Il club però nella giornata di ieri ha diramato una nota di protesta: "'È vero che il Calcio Napoli ha l'uso esclusivo del terreno di gioco del San Paolo, ma è altrettanto vero che la società non ha alcuna competenza sulle aree circostanti. Dunque il Calcio Napoli non ha alcun titolo per autorizzare chicchessia a calpestare la pista di atletica, cosa che eventualmente può fare solo il Comune di Napoli". Dal comunicato, si legge sulla Gazzetta dello Sport, si apprende anche che i compagni di Maradona "non hanno mai presentato una richiesta ufficiale".

E secondo i bene informati la società avrebbe preferito festeggiare con tutta calma a luglio.

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