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Napoli-Inter, più di un test per chi crede allo scudetto

Sarri e Mancini risparmiano qualche titolare tornano Koulibaly, Felipe Melo e Kondogbia

Napoli-Inter, più di un test per chi crede allo scudetto

Tanta panna sulla coppetta serve a dare sostanza. É quello che sperano in Rai, nuovi abbonati coatti compresi. Napoli-Inter, quarto di finale di coppa Italia di questa sera, è la panna montata di un filosofico testacoda, turn-over permettendo.

Ci sarebbe il Napoli di Higuain che segna, diverte ed è in testa (con merito) al nostro rivalutato campionato. E c'è la solida Inter che segna col contagocce, prende pochi gol ed entusiasma solo i suoi tifosi. Tanto basta, per ora. D'altronde si era capito da settembre: i partenopei sono lo specchio dei tempi che corrono, i milanesi il retaggio dell'italica (si fa per dire, visto l'organico) capacità di ottimizzare senza dannarsi troppo. L'Inter che, nonostante le critiche è ancora lì in alto e che conta su un paio di fattori, tra cui il buono stato di forma di Handanovic.

Inter che prova a invertire il trend negativo (4 punti in 4 partite di campionato) e Napoli che, invece, pare non voglia mollare la presa sui tre obiettivi stagionali. Detto ciò, Sarri prepara una minirivoluzione. In difesa Strinic sembra essere destinato a partire titolare al posto di Ghoulam. Anche Maggio e Chiriches si giocano un posto con Hysaj ed Albiol, mentre Koulibaly appare l'unico certo di giocare nel reparto arretrato, così come l'intoccabile Reina in porta. A centrocampo Hamsik contro il Sassuolo ha chiuso con i crampi e potrebbe partire dalla panchina.

Al suo posto è pronto Lopez. Possibile anche un avvicendamento tra Jorginho e Valdifiori. In avanti appare difficile al momento lasciare fuori Callejon, mentre Mertens darà un turno di riposo al ritrovato Insigne.Ma a Napoli non si fa che parlare di Higuain, Gonzalo dovrebbe partire titolare anche questa sera per poi finire in panca (a prescindere) nel secondo tempo. E chissà che la storia non si ripeta. L'anno scorso, quasi di questi tempi, Roberto Mancini fu fregato nel finale proprio dal Pipita. E la prese malissimo. Poco prima, cioè al 93' di Napoli-Inter, quarti di finale di Coppa Italia, Higuain aveva segnato il gol decisivo sugli sviluppi di una rimessa laterale agevolato dalla distrazione di Ranocchia.

Quasi dodici mesi più tardi si rigioca la stessa partita: il Pipita continua a segnare gol decisivi e due dei 20 in campionato li ha fatti proprio all'Inter nella notte che regalò il primo sorpasso a Sarri. Per ora le cifre dicono che alla prima giornata di ritorno nessuno era già salito a quota 20 reti negli ultimi 20 anni. Né Batistuta della stagione 1994-95 (chiusa a 26 reti, ma alla prima di ritorno era a quota 17), né il primatista Toni (31 gol nel 2005-2006 19 alla 20esima), né Ibra del 2011-12 (con 28 gol, 14 alla prima) e nemmeno Cavani, 29 sigilli nel 2012-13 ma solo 16 a questo punto.

Quanto all'Inter, Mancini ripesca Felipe Melo e Kondogbia in mezzo al campo. In difesa, oltre al ritorno di Carrizo in porta, ci saranno avvicendamenti sulle fasce. Nella difesa a quattro dovrebbe rivedersi Santon a destra (in alternativa c'è sempre Montoya) e Nagatomo sulla sinistra. In attacco non è così scontato l'impiego di Icardi dal primo minuto.

Nel tridente Perisic dovrebbe esserci.

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