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Napoli, per scordare Higuain Juve, per mostrarlo a tutti

Domani partenopei a Kiev spinti dal 3-0 di Palermo Mercoledì il Siviglia a Torino. E il Pipita è affamato

Napoli, per scordare Higuain Juve, per mostrarlo a tutti

Adesso, sotto con la Champions. Per Juventus e Napoli. Che nell'ultimo turno di campionato hanno fatto fino in fondo il proprio dovere e che in settimana si lanceranno nell'avventura più prestigiosa che ci sia. Comincerà la squadra di Sarri, domani sul campo della Dinamo Kiev, proseguirà mercoledì la Signora ospitando il Siviglia. Due gironi non impossibili, tutt'altro: i partenopei dovranno vedersela anche contro Benfica e Besiktas, i bianconeri contro Lione e Dinamo Zagabria. Evitati gli spauracchi pericolosi soprattutto per il Napoli, che certo non aveva un ranking di primissimo livello adesso non bisogna tradire le attese. Perché la coppa dalle grandi orecchie, oltre che affascinante, garantisce soldi freschi e aumenta l'appeal per le future campagne acquisti: non passare la fase a gironi equivarrebbe insomma a un autogol su tutta la linea.

Comincerà il Napoli, allora. Che rispetto alla passata stagione ha fatto capire a Palermo di non essere più legato soltanto ai titolarissimi divenuti famosi nelle stagioni passate: la rosa, grazie alla cessione di Higuain, è stata qualitativamente e quantitativamente migliorata, i sette nuovi acquisti verranno buoni e alcuni di loro hanno già lasciato il segno se è vero che a Palermo ha brillato Zielinski e contro il Milan era stato Milik a ergersi protagonista. Né c'è da dubitare sull'utilità che avranno di qui in avanti Giaccherini, Diawara, Rog, Maksimovic e Tonelli. Intanto, in Sicilia, Sarri ha lasciato a riposo Hysaj, Allan e Mertens, tutti buoni per la trasferta in Ucraina quando ovviamente non sarà tempo di esperimenti. Il Napoli «autoritario» (aggettivo utilizzato dal suo allenatore) visto a Palermo dovrà confermarsi anche fuori confini: se lo farà subito, anche la partenza di Higuain potrà essere metabolizzata più in fretta da parte di una piazza che pian piano prenderebbe coscienza della bontà del mercato estivo.

Ecco, Higuain. Era e rimane un giocatore spaventoso, capace di buttare dentro quasi ogni pallone decente che gli passi vicino. Però Allegri, nonostante la prima mezzora da fuochi d'artificio ammirata contro il Sassuolo, non era del tutto soddisfatto riproponendo il ritornello di alcune fasi della passata stagione: «Bisogna gestire meglio certi palloni e l'eventuale vantaggio acquisito». Vecchio difetto di chi si sente forte e si piace molto: «Siamo una squadra cui piace giocare il pallone e che ha un atteggiamento offensivo raccontava Pjanic nel dopo partita -. Rimane tanto da migliorare, certo. La mia posizione non è un problema: posso giocare davanti alla difesa, da mezzala o anche da trequartista come appena accaduto. Intanto mi sono divertito e ho ricevuto anche qualche messaggio di complimenti da parte di alcuni miei ex compagni della Roma». Subito calato nel ruolo, il bosniaco. Così come Dybala, ancora a secco nelle partite ufficiali ma sempre decisivo con assist e giocate da applausi: «Mi piace mandare in gol i compagni ha detto ieri a Sky e anche giocare un po' più indietro non è un problema. Adesso pensiamo alla Champions e al Siviglia, che lo scorso anno ci negò il primo posto nel girone battendoci in casa sua». Appunto: scivoloni come quello andranno evitati per garantirsi un cammino il più agevole possibile anche dopo i primi sei match. E se anche gioca da 10', nella Joya non c'è per il momento nessun desiderio di abbandonare l'amato 21: «Quando Pogba lo ha lasciato libero, nessuno mi ha chiesto di prenderlo. Al 21' sono comunque affezionato, qui è un numero importante».

Indossato, per chi lo avesse dimenticato, da due signori come Zidane e Pirlo.

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