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Il Napoli si butta già via E la Juventus può scappare

Contro il Chievo il turnover non funziona: solo un palo di Insigne. Ancelotti va a meno 8: «Ma ci credo ancora»

Angelo Rossi

Napoli Si butta via e butta via il campionato: il Napoli più brutto della stagione lascia scappare la Juventus, adesso a più otto, distanza ragionevolmente quasi impossibile da annullare. Dal pomeriggio grigio e piovoso del San Paolo parte un segnale che se non è di resa, sa però di allarme inquietante a tre giorni da una sfida di Champions da vincere a tutti i costi per tentare il miracolo almeno in Europa.

Questa volta il turnover di Ancelotti non ha portato vittoria e gioco, formazione parecchio squilibrata e per niente compatta, con le due linee di difesa e centrocampo troppo distanti tra di loro, spazio che il Chievo ha occupato in maniera ordinata e densa, ostruendo qualsiasi forma di palleggio avversario.

Ounas esterno di centrocampo a sinistra e Zielinski mediano al fianco di Diawara hanno allungato anziché accorciare un gruppo sparagnino nella fase difensiva dei propri attaccanti: in una parola Napoli lungo, lunghissimo, lento nell'impostazione ma pure poco carico, a tratti superficiale.

Male, molto male il primo tempo, regalato al Chievo. Zero efficacia e intensità, l'inizio troppo soft ha indirizzato il resto della gara e incoraggiato il Chievo. Gli azzurri si sono in pratica consegnati al pressing veneto, anzi alle marcature quasi a uomo che Di Carlo aveva disegnato per limitare i danni. Diagonali strettissime a centrocampo, doppio catenaccio sulle corsie laterali, tutta foga e contropiede la tattica dei clivensi per arginare un attacco più anemico del solito e una mediana incapace di organizzare il gioco in velocità. Zero verticalizzazioni da parte di Diawara, nessuno spunto di Ounas sul lato mancino, Hysaj su quello stesso lato a disagio e Zielinski che resta inspiegabilmente l'ombra del centrocampista tuttofare, incapace di tirar fuori dal cilindro la zampata vincente.

La formazione di Ancelotti non ha saputo affondare negli ultimi venti metri, lasciando addirittura tranquillo Sorrentino nei 45' iniziali e sprecando un contropiede abnorme, riproduzione fedelissima di un primo tempo assai modesto: in quattro contro due, il destro prevedibile di Callejon si è smorzato sui pugni del numero uno gialloblù.

Un paio di attacchi a testuggine nella ripresa, un palo pieno e clamoroso di Insigne mentre Koulibaly in versione centravanti ha scheggiato quello esterno. Poi attacchi e tiri poco precisi, dove ha recitato la parte del protagonista Sorrentino, nessun miracolo ma ben presente su quello che c'era da parare. Si è così lentamente spenta una gara brutta, nella cui modestia si è specchiato pure Chiffi incoerente nel distribuire cartellini e compensare falli.

Non si spegne invece il sogno di Ancelotti: «Siamo entrati male in campo, ci servirà da lezione per la Champions.

Anche a meno otto, ho piena fiducia nel mio Napoli».

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