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Napoli, sorridi hai soldi e Sarri

di Franco Ordine

Adesso tocca al Napoli, tocca a De Laurentiis e a Sarri. Chi immagina che il Napoli e i suoi tifosi debbano tentare il suicidio collettivo per la partenza di Higuain forse commette un errore. Proviamo a fornire qualche motivo per combattere la depressione: 1) il Pipita ha collezionato un numero di gol da record storico difficilmente replicabile e non certo per demerito della Juve, è la legge dei grandi numeri; 2) la sua stagione, con la coda della coppa America persa malamente in finale, è stata lunga e faticosa, complicata da molti viaggi cui non ha fatto seguito un adeguato riposo; 3) se con Benitez in panchina Higuain è stato uno dei tanti bomber mentre con Sarri è diventato il re del gol italiano, il merito sta nel gioco del tecnico napoletano. Perciò adesso tocca a presidente e allenatore del Napoli fare la loro parte. Come? Utilizzando la montagna di soldi per trasformare la partenza di Higuain in una potenziale risorsa. È già successo in passato in epoche diverse con la Juve di Moggi (ceduto Zidane al Real, in cambio arrivarono Buffon, Nedved e Thuram) e con l'Inter di Moratti poi destinata al triplete grazie alla cessione di Ibra (70 mln più Eto'o) rimpiazzato con Milito, Thiago Motta, Lucio e Sneijder. Se è già successo si può immaginare una replica ma a condizione che il Napoli non sbagli una sola mossa. A cominciare dalla filosofia che deve governare il suo mercato immaginando non più modesti rinforzi per la panchina (Tonelli e Giaccherini) utili in qualche occasione, ma talenti capaci di dare il cambio a Callejon, Insigne, Hamsik, Giorginho, Kulibaly, Reina e Hysaj senza far crollare la cifra tecnica della squadra.

Al resto provvederà Sarri: il gioco non si compra alle bancarelle e vale più di ogni altro campione.

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