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Nella nuova F1 già pronto l'erede di Ecclestone

Con gli americani del patron di Discovery potrebbe arrivare alla guida del circus Zak Brown

nostro inviato a Monza

Da ieri il problema in F1 non è più capire chi vincerà il titolo, ma chi veramente la governerà. Perché con lo sbarco nel Circus di Liberty Global, colosso dei media a stelle e strisce, molto potrebbe cambiare. A giorni la prima parte del mondo a 300 all'ora passerà di mano. Forse già domani. Si parla del 15% del pacchetto azionario attualmente in mano al fondo inglese CVC che possiede la maggioranza (35,5%) del ricco giocattolo della F1. Dopo di che, scaglionato, il resto. Valore dell'operazione: circa 8,5 mld di dollari.

Che il Circus fosse in vendita si sapeva da tempo. Quel che non si sapeva è che fosse in bilico anche la posizione di Bernie Ecclestone, capo della Fom, il ramo commerciale che gestisce tutto il ricco business. L'epoca lunga 40 anni del manager inglese, di fatto il creatore della F1 come la vediamo adesso (possiede il 5% del Circus), potrebbe essere giunta ai titoli di coda. Concetto, va detto, che sa di contraddizione in termini parlando di Ecclestone visto che, tutte le volte che Bernie, è stato dato per finito, il giorno dopo si è ripresentato più forte di prima.

Tutte le volte che Bernie è stato dato per finito il giorno dopo si è ripresentato più forte di prima, eppure, stavolta, sembra stia accadendo qualcosa di diverso. Troppo grandi gli interessi in gioco e troppo di peso le persone coinvolte. Da Donald McKenzie, presidente di CVC, che in questi mesi sembra non aver voluto sentire ragioni (pare che Ecclestone abbia insistito parecchio per tentare di dissuaderlo) convinto com'era che la scelta di Liberty Global fosse quella giusta, allo stesso patron della compagnia americana con sede in Colorado e proprietaria di Discovery Channel e di Eurosport: il 75enne John Malone. Uomo con idee tutte sue, e di successo, su come gestire i business a metà fra show e sport come la F1.

Bernie Ecclestone ieri a Monza pareva avere 50 anni in più. E visto che ne ha 86 fate un po' voi. Secondo indiscrezioni, ci sarebbe persino l'accordo sulla sua uscita fissata per Abu Dhabi, ultimo gp. Dopo di che, al suo posto alla guida della Fom, potrebbe arrivare Zak Brown, business man americano, ex pilota, fondatore e ad di JMI, la più grande agenzia di marketing del motorsport. Voci. Certo. Ma non è una voce il tweet del sempre ben informato Damon Hill, inglese ed ex campione del mondo che ha cinguettato «ho sentito che Bernie potrebbe lasciare». Così come non è una voce il vertice avuto ieri dallo stesso Ecclestone nel motorhome Ferrari con Marchionne. Forse in cerca di alleati. L'arrivo di Malone e Brown (che vogliono rilanciare la F1su basi americane e aiutando anche i piccoli team) potrebbe infatti rimettere mano allo status quo della F1 e alla ricca spartizione delle entrate che fin qui ha privilegiato i grandi team e soprattutto la Ferrari.

BCLuc

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