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«Nessun sassolino nella scarpa Non ho tempo di pensare a Moratti»IL RITORNO DI BENITEZ

«Nessun sassolino nella scarpa Non ho tempo di pensare a Moratti»IL RITORNO DI BENITEZ

Rafa Benitez torna per la prima volta da avversario a San Siro ma cerca di sviare le polemiche. «Vado a Milano per fare il mio lavoro, se vedo Materazzi o Moratti... Sono concentrato sulla partita, vado nello spogliatoio e poi in campo». Difficile ci sia la stretta di mano con il suo ex presidente, intanto Benitez cerca motivazioni per una partita che, classifica alla mano, per il Napoli non conta granché: «Si è parlato tanto in questa settimana di me e di Mazzarri (l'altro ex atteso, ndr). Non è una sfida tra noi: lui ha fatto benissimo qui in 4 anni, io sto provando a cambiare qualcosa come atteggiamento in campo e penso che siamo sulla strada giusta. La mia esperienza all'Inter resta positiva, ho vinto due titoli e non ho potuto fare di più. Non debbo togliermi alcun sassolino dalle scarpe. Ho buoni rapporti con i tifosi e con chi ha lavorato con me, compresi quasi tutti i giocatori».
Mancano ormai tre punti per certificare la conquista del terzo posto anche se i nerazzurri non sono l'avversario più agevole. «Questa partita ha tanti significati: c'è il terzo posto, il record di vittorie in trasferta e di punti, la classifica dei marcatori per Higuain. La gara è importante per entrambe le squadre, visto che l'Inter vuole un posto in Europa». Ma l'attenzione di molti, nell'ambiente partenopeo, è rivolto alla finale di Coppa Italia del 3 maggio con la Fiorentina e al futuro del club. «Chi vorrà essere in campo a Roma potrà dimostrarlo attraverso una buona prestazione a San Siro, un'altra motivazione per giocare al meglio. Il futuro? Nel campionato conta la rosa, nelle Coppe può essere decisivo anche l'episodio. Carattere e motivazioni non si comprano al supermercato, ma con più qualità possiamo crescere anche in termini di mentalità.

Lavoriamo per migliorare la rosa, così proveremo a prendere uno o due pezzi da novanta o giovani che hanno più fame».

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