Cronache

"No a dita nel naso e flatulenze": l'ordinanza fake è tutta da ridere

Il centro storico di Genova è stato disseminato di finti manifesti del Comune con il testo di un'ordinanza molto particolare che vieta ai cittadini genovesi "dita nel naso, flatulenze, eruttazioni" e molto altro. Ma è un atto di goliardia

"No a dita nel naso e flatulenze": l'ordinanza fake è tutta da ridere

No alla circolazione di "orride borsine da supermercato. No all'emissione di rumori e odori fastidiosi e molesti quali flatulenze ed eruttazioni, nonché ogni atto di esplorazione nasale digitale. E no alle lingue nazionali di Paesi non comunitari". È il contenuto della finta ordinanza comunale di cui si dà conto nel manifesto firmato dal Comune di Genova e affisso su alcuni muri del Centro Storico, che sancisce alcuni divieti nella zona tra la Stazione Marittima, piazza Sarzana (che non esiste) e piazza Cavour. Peccato si tratti di un'ordinanza che è stata inventata di sana pianta da qualche goliardo in vena di scherzi.

"Tolta la licenza ai baristi che si scaccolano il naso". È una delle battute con cui si apre il film Amici Miei, dove il giornalista Perozzi, al bar dopo una notte di lavoro in redazione, finge di leggere sul giornale alcune strane notizie. Chissà che non sia stata proprio la celebre pellicola diretta da Monicelli a ispirare l'anonimo autore del manifesto che sta facendo ridere tutti i genovesi. Stretta nella morsa del caldo, nelle ultime ore la città ha letto con un misto di sorpresa e divertimento le ultime disposizioni in materia di igiene urbana e tutela del decoro e del territorio approvate dal Comune di Genova e diffuse sui manifesti affissi nel centro storico. Provvedimenti troppo assurdi per essere veri. E infatti si tratta di un fake.

"Il sindaco ordina il divieto assoluto dalle ore 9.00 alle ore 19.00, nella zona compresa tra la Stazione Marittima, piazza Sarzana e piazza Cavour". Questo l'inizio della finta ordinanza che stabilisce alcune disposizioni esilaranti. Si legge: "No alla circolazione di orride borsine da supermercato o simili che inducono l'immagine di una città disordinata. In loro vece si dispone l'utilizzo di eleganti borse monocrome, color ecrù, messe a disposizione dallo sponsor ufficiale e in distribuzione gratuita telefonando al numero 010 5577880 o inviando una mail a gabsindaco@comune.genova.it". Il piano di riqualificazione del centro storico, il secondo più grande d'Europa, passerebbe attraverso il restyling delle borsine? Ma dai.

E il bello deve ancora venire. Il sindaco Bucci impone lo stop "all'emissione e diffusione di rumori ed odori fastidiosi e molesti quali flatulenze ed eruttazioni, nonchè ogni atto sconsiderato di esplorazione nasale digitale". Il Comune vieta pure la "profusione di linguaggi che, per oscenità del contenuto o per implicita cacofonia fonetica,possano risultare molesti all'udito dei visitatori. Sono da intendersi proibite, quindi, bestemmie, ingiurie, dialetti e lingue nazionali di paesi non comunitari". Tutto troppo strano per essere vero. Soprattutto per le ammende previste per chi non rispetterà le varie disposizioni oggetto della finta ordinanza, "da 200 a 2000 euro fino alla revoca della residenza". Chissà se i genovesi, noti per la loro parsimonia, decideranno comunque di rispettarle per non correre il rischio di essere multati...

E di vedersi sottratte casa e residenza.

Commenti