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No, serve spirito di sacrificio

No, serve spirito di sacrificio

Il biglietto da visita stagionale presentato da Balotelli è di tutto rispetto: una media di un gol ogni 107 minuti anche se in Ligue 1, campionato certamente meno competitivo della serie A o della Premier inglese. E il livello fisico e tecnico di Super Mario, così come l'esperienza internazionale, sono superiori agli attaccanti attualmente nel giro azzurro. Resta però la sua debolezza caratteriale dimostrata anche a Nizza: il pugno violento alla panchina dopo un'espulsione e qualche plateale mugugno per cambi non graditi sono episodi che richiamano un passato nero dal punto di vista disciplinare.

In più a Balotelli manca ancora quello spirito di sacrificio per la squadra, elemento indispensabile per un centravanti moderno che deve essere meno stanziale e più di movimento. In un ambiente che sarà sempre più ricco di giovani, dovrebbe essere di esempio anche in questo senso. Al netto dell'inevitabile dietrologia sulle polemiche del suo agente Mino Raiola, Di Biagio ha poi fornito una spiegazione tecnica sulla mancata convocazione di Balotelli per le ultime due amichevoli azzurre: di un attaccante non si devono vedere solo i gol.

E convocando Immobile e Belotti, l'attaccante del Nizza sarebbe stato solo la terza scelta.

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