Brasile 2014

Non basta San Ochoa, rimonta Orange in 3 minuti

Messicani a due minuti dal sogno. Poi il pareggio di Senijder all'88' e il rigore di Huntelaar al 94'

Robben, ancora una volta decisivo per gli orange
Robben, ancora una volta decisivo per gli orange

Dopo i primi due scontri fratricidi tra formazioni sudamericane, il primo ottavo odierno vede in campo una formazione europea contro una della sottovalutata zona Concacaf. Raggruppamento centroamericano che su 4 rappresentanti ai Mondiali, ne vede, oltre alla squadra di Miguel Herrera, altre due agli ottavi, ossia Usa e Costa Rica. Un match quello tra Olandesi e Messicani, sintetizzato alla vigilia come una sfida fra attacco, con gli Orange in goal in 10 occasioni in tre gare e difesa, con Peralta & C. battuti in una sola circostanza. Dati, del resto, in linea con quelli delle qualificazioni, quando gli uomini di Van Gaal realizzarono 34 reti in 10 gare; mentre Tricolor con 11 reti incassate su 16 incontri

Sei i precedenti tra le due squadre con tre vittorie orange, 1 pareggio e 2 affermazioni per i Centroamericani, anche se quest'ultime molto datate con quella più recente risalente addirittura al 19 Aprile 1961, con un 2-1 in amichevole giocata ad Amsterdam. Per limitarsi alle gare Mondiali l'unico pareggio a Francia 98' con uno spettacolare 2-2 firmato da Cocu e Ronald De Boer al 18′, prima delle reti centroamericane con Pelaez al 75′ e Luis Hernandez al 90′.

Ci si attende l'Olanda e si assiste allo show di un Messico che tiene e gira bene palla e va più alla conclusione. Le prime due, nei primi 5 minuti, sono dell'ex Atalantino Layun, la prima con palla alta, mentre la seconda viene smorzata dagli Orange. Settimo e su imbucata di Peralta, portiere olandese bravo ad uscire fuori dall'area, meno nella respinta di piede con una svirgolata che fa venire i brividi ai suoi. Otto minuti ed è già costretto al primo cambio Van Gaal. Si infortuna De Jong ( Mondiale finito per lui?) e dentro al suo posto il recuperato Martins Indi. Olanda anche oggi attendista (criticato in Patria un atteggiamento troppo utilitaristico e ben lontano dal calcio totale da parte dell'ex allenatore dell'Ajax) e la Tricolor che continua con il suo ottimo palleggio a far paura davanti. Come al 14', quando Layún imprendibile sulla sinistra si beve uno spaesato sin qui Verhaegh, centra in mezzo senza che nessun avanti centroamericano riesca ad arrivare sulla palla. Tre minuti e ancora Messico, in area bravo Peralta ad attrarre i difensori, appoggio per Herrera il cui tiro, lento ma insidioso, si perde ad un palmo dal palo. Ventesimo e ancora rischio in area olandese, Cillessen su un lancio lungo apapre rivedibile in uscita, sul pallone bravo e coraggioso Herrera a metterci la testa tra Vlaar e De Vrji e sfera che finisce deviata non lontano dalla porta per un corner, nonostante i Messicani invocassero il rigore. Cilessen non perfetto neppure su una conclusione dalla distanza di Salcido con sfera smanacciata male in angolo. Monologo messicano interrotto solo da un lampo di Van Persie, al 27', bravo a stoppare in area un lancio da dietro, meno a chiudere. 32' e dopo la goal tecnology e la bomboletta spray, esordio nel calcio per il time-out. Ecco l'esordio del “cooling break”, con cronometro non arrestato e sosta della durata di tre minuti aggiunti al recupero. Si rientra dalla pausa ma è sempre e solo Messico con Cilessen sugli scudi prima lesto ad anticipare compagni e avversari su un traversone di Layun, poi sull'ennesima conclusione di Giovani Dos Santos che, dal vertice dell'area piccola, chiude bene in diagonale per la respinta di ginocchio del portiere orange. Per rivedere l'Olanda occorre attendere il 48', per una squadra dei Paesi bassi che davanti è sostanzialmente solo le sgroppate di Robben. Palla persa da Marquez, fuga di Van Persie che appoggia non bene a Robben che in area, con le buone e cattive viene fermato da Moreno. Intervento dubbio del difensore sul tornante del Bayern, con il centrale sudamericano costretto a chiedere il cambio.

Prima frazione conclusa sullo 0-0 ma in campo una sola squadra. La Tricolor ha dominato in lungo e largo gli Olandesi, non concedendo praticamente nulla dietro e arrivando alla conclusione almeno una mezza dozzina di volte. Quanto all'Olanda assolutamente deludente e le tante critiche in Patria degli esteti olandesi trovano una loro coerente collocazione, oggi, per un undici orange troppo attendistico e assolutamente trapattoniano nella sua impostazione.

Squadre in campo con Reyes a prendere il posto del compagno infortunato e Messico che ricomincia lì dove aveva terminato. E' Giovani Dos Santos con una conclusione improvvisa di sinistro a sorprendere il portiere orange per il vantaggio, meritatissimo, degli uomini di Herrera. Olanda che subisce il contraccolpo ed è Marquez su punizione a farsi pericoloso di testa. Van Gaal costretto a giocarsi la carta Depay, al 57' e i frutti si vedono immediatamente .
59' e di nuovo in scena San Ochoa che, in collaborazione con il palo, sventa la più grande occasione olandese. Sul corner pallone veloce, irrompe da non più di 2 metri De Vrji che conclude con violenza trovando la respinta d'istinto del portiere dell'Ajaccio che devia la sfera sul montante. Un minuto ed un Messico sotto pressione rischia ancora. Pallone a Robben che, al limite tiene il pallone per appoggiarlo a Sneijder, immediata conclusione deviata con sfera vicino all'incrocio. Olanda che pressa, ma tiene bene il Messico, rischiando non molto.
Al 68' altre proteste orange per un altro intervento su Robben da moviola, poi ancora palcoscenico per il portiere messicano, decisivo nella respinta su un Robben incontenbile che aveva saltato Marquez e concluso da pochi metri. Escono poi i bomber con gli stremati Peralta e Van Persie ad essere rimpiazzati dal Chicarito Hernandez e Huntelaar. Secondo cooling time e al rientro dalla pausa, Messico che difende con i denti ma il fortino di Herrera crolla all'86'. Corner Kuyt va in cielo e sul suo appoggio pallone arriva Sneijder per l'1-1, con l'ex Nerazzurro a festeggiare nel miglior modo il record di presenze Mondiali. Pareggio e Olanda che ora sembra averne di più, mentre i Messicani hanno subito psicologicamente il pareggio quando pensavano di avercela fatta. Orange che spingono e sulla solita serpentina di Robben e Marquez ad abbatterlo al 92'. Dopo due minuti di proteste sul pallone Huntelaar che spiazza Ochoa per il 2-1 finale.

Messico a pochi centimetri dal sogno, per una vittoria che per tre quarti di match sarebbe stata srameritata, poi con l'uscita di Giovani Dos Santos, troppo indietro il Messico che smette di giocare e subisce la rimonta orange, seppur resistendo per 88 minuti. Olanda inguardabile nella prima frazione, poi costretta dalla svantaggio a giocare e deicsamente più pericolosa nel finale.

Ora per gli orange una tra Costa Rica e Grecia, per un approdo in semi-finale che sembra essere sul velluto.

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