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Non diamo colpe solo ai tecnici

Non diamo colpe solo ai tecnici

C i risiamo con il dagli all'untore, leggi allenatore delle nostre squadre di Champions. Trovati i colpevoli delle patetiche figure (per l'Inter figuraccia) nell'ultimo giro di coppa, adesso guardiamo avanti: dove, non si sa. Ci eravamo lustrati gli occhi in questi gironi di Champions? Bene, ora siamo qui ad accusare gli allenatori. Già ma i giocatori? Con tanto di svarioni, indecenze, errori da asilo infantile, assenteismi non autorizzati. La Juve ha acquistato Cristiano Ronaldo perché si mangiasse gol come un Morata qualsiasi? L' Inter può permettersi così tanti professori in pennichella prolungata? La Roma non è un kinderheim e Napoli non è mai stata capitale dello spreco, come vorrebbero far credere i suoi attaccanti. E perchè, allora, non porsi l'unica domanda legittima: più colpevoli i tecnici o i giocatori? Vero che Spalletti fallisce troppi appuntamenti internazionali perché sia un caso e Di Francesco sta mostrando i limiti della gioventù professionale. Ma quanti sono, sono stati e saranno gli errori determinanti, improbabili, commessi da giocatori di taglia internazionale che potrebbero esprimersi anche senza un allenatore che li tratti da bambini con biberon? Difficile pensare che i giocatori non siano determinanti, nel bene o nel male. Eppure il tifo non riesce a distogliere gli occhi dagli allenatori, dimenticando chi davvero va in campo. In questo giro si sono macchiati di colpe anche Allegri e Ancelotti, ma se gli attaccanti sbagliano i tiri e i difensori fanno cilecca negli interventi, siamo sicuri che esista un allenatore capace di evitare queste scempiaggini calcistiche. La ricetta è una sola: un allenatore è grande (e bravo) se ha grandi giocatori, grandi sempre.

E non viceversa.

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