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Nuova Juve vs vecchia Lazio. Supercoppa? No, rivincita

Di nuovo faccia a faccia 111 giorni dopo la Coppa Italia. I bianconeri hanno rivoluzionato tutto, i biancocelesti no

Stefano Pioli e Lucas Biglia, allenatore e capitano della Lazio
Stefano Pioli e Lucas Biglia, allenatore e capitano della Lazio

Scherzandoci su, ci volevano proprio delle aspirine per la Lazio in attesa della sfida di oggi. Le aspirine in questione sono rappresentate dai tedeschi del Bayer Leverkusen, il club che ha come ds l'ex romanista Rudi Voeller e che sarà l'ostacolo tosto ma non impossibile verso i gironi di Champions (andata il 18 all'Olimpico, ritorno il 26 in casa dei teutonici). Il duello odierno è la finale di Supercoppa con la Juventus, la rivincita della sfida di Coppa Italia dopo 111 giorni, che proporrà due numeri dieci inediti: il Pogba bianconero, che affianca campioni del livello di Platini, Baggio, Del Piero e Tevez, e il Felipe Anderson laziale, tornato ai tempi del Santos quando giocava con Neymar. Blindati così i due gioielli, a lungo corteggiati quest'estate da altri club, ma anche un'ottima operazione di marketing di Juve e Lazio in un paese, la Cina, dove la serie A è il campionato più visto dai giovani e il secondo più seguito in assoluto dopo la Premier. Non a caso i bianconeri contano sul mercato asiatico per raggiungere il fatturato dorato delle grandi casate europee e i biancocelesti hanno sfruttato la «gita fuori porta» per presentare la sua casacca da trasferta, quella con l'aquila stilizzata e con una scritta in cinese.

Il sorteggio dell'urna di Nyon si può ritenere fortunato per la Lazio se si pensa ad altri avversari possibili come Manchester United e Valencia, anche se i tedeschi meritano rispetto e attenzione per il loro ottimo calcio, compatto e fisico. Insomma sarà una pillola non facile da digerire. «Con il Monaco, la Lazio era l'avversaria peggiore che ci potesse capitare», così Rudi Voeller, atteso a una specie di derby. «Li conosco benissimo, sono avversari duri ma noi abbiamo un gruppo molto unito, in cui i veterani aiuteranno i più giovani», il commento di Pioli.

Più concentrato ovviamente sulla sfida di oggi a Shanghai (ore 14 italiane, oltre 160 paesi collegati), settima trasferta delle italiane per giocarsi il primo trofeo della stagione che porta nelle casse delle due squadre più di tre milioni di euro complessivamente. Anche se andare dall'altra parte del mondo per giocare su un terreno sconnesso e pieno di zolle - con tanto di polemiche dei due tecnici - non è il massimo della vita. E c'è anche un'allerta meteo legata al tifone «Souledor» che dovrebbe però solo sfiorare Shanghai.

Vedremo la nuova Juve di Allegri, orfana di Pirlo, Tevez e Vidal e con l'infermeria piena (mancano Chiellini, Khedira e Morata), e la rivelazione dell'ultimo campionato che ha puntato sulla continuità, cambiando poco o nulla ma trattenendo i suoi assi. Tutte e due vengono da un precampionato senza il conforto dei risultati, ma oggi sarà un'altra storia nella quale i bianconeri vogliono il record di successi in Supercoppa (finora 6 come il Milan), i romani la rivincita del doloroso ko casalingo in Coppa Italia del 20 maggio e il tedesco Klose il suo decimo trofeo in carriera. «Si riparte da zero», il refrain di Allegri e Pioli che vanno a caccia di qualche certezza in più. Il tecnico della Juve vuole una squadra cattiva che sfrutti la scia dell'ottima stagione scorsa e non si dice preoccupato per gli infortuni, quello della Lazio chiede coraggio, fame e grande spirito. Mentre capitan Biglia lancia l'allarme sul suo futuro: «Non escludo niente», facendo intendere che potrebbe anche cambiare aria. Una presa di posizione che non è stata gradita in casa laziale.

Il pronostico resta aperto, visto che il calcio d'agosto può regalare sorprese.

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