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Dentro o fuori. Doppio esame di genovese per Rino

Samp domani, Genoa mercoledì. Il destino di Gattuso in due partite. E intanto Conte si libera

Dentro o fuori. Doppio esame di genovese per Rino

Milano - Genova nel destino di Gattuso. Esame di ligure per il tecnico calabrese, la cui epopea sulla panchina del Milan verrà messa a alla prova tra la gara di domani contro la Sampdoria e quella di mercoledì contro il Genoa. Sfide assolutamente da vincere: il passo falso nel derby ha fatto scattare il campanello d'allarme, la pessima prestazione contro il Betis in Europa ha aperto ufficialmente la crisi.

Ora toccherà al tecnico trovare le soluzioni migliori per portare a casa i punti necessari per salvare la panchina. E tra i nomi finora circolati per una sua eventuale sostituzione, da quelli più fantasiosi (Wenger? Ma non aveva avuto rapporti poco idilliaci all'Arsenal con Gazidis, futuro ad del Milan?) a quelli che convincono ma non troppo (Donadoni) e di comoda soluzione interna (Leonardo), c'è il ritorno in auge di Antonio Conte; che ieri si è liberato contrattualmente dal Chelsea, anche se «non ci sono stati contatti né con il Real Madrid né con il Milan», come affermato dal fratello agente Daniele a Gazzetta.it. Di certo la tempistica con la quale si è liberato dal club inglese, però, qualche sospetto lo lascia, non fosse altro per il fatto che arriva a ridosso di un weekend che domenica offrirà Barcellona-Real Madrid (ore 17.15) e Milan-Sampdoria (ore 18) e dove i destini di Gattuso e Lopetegui potrebbero prendere una piega delicata.

Gattuso, intanto, studia. E cerca di capire come fare per aumentare il numero di passaggi in direzione di Higuain (in Milan-Betis, dei 463 totali, solo 19 sono arrivati al Pipita); come fare per tirare in porta più spesso (contro gli spagnoli la prima conclusione è arrivata dopo 68', addirittura dopo 80' con l'Inter) e, in generale, come ridare forza e grinta ad una squadra che nel giro di dieci giorni è passata da possibile anti Juventus (giudizio più che affrettato emesso da molti addetti ai lavori) a fantasma ambulante. E la grinta di Cutrone, in questo momento, sembra l'unica medicina possibile: il giovane attaccante rossonero ha giocato finora 159 minuti in stagione segnando quattro reti. Un gol ogni 39 giri di orologio, più di uno per tempo. Impossibile non ipotizzare una sua promozione da titolare, magari in un 4-4-2 a fare da spalla al Pipita e con Suso e Bonaventura larghi a centrocampo e conseguente bocciatura di Calhanoglu: «Sta a noi dimostrare che siamo forti» ha ribadito ieri Ricardo Rodriguez. Ma soprattutto starà ai giocatori dimostrare di essere ancora con il mister e seguire le sue istruzioni. Altrimenti il cambio in panchina potrebbe davvero essere l'unica soluzione possibile per ridare serenità all'ambiente. Ieri, intanto, a Milanello la visita di Leonardo e Maldini alla squadra è servita per trasmettere un messaggio chiaro e preciso: in questo momento è vietato demoralizzarsi e bisogna guardare avanti con tutta la serenità possibile.

La dirigenza chiede una reazione d'orgoglio; alla squadra, ma anche e soprattutto al mister.

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