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Occhio a Kramaric, il bomber che vale il «derby»

Occhio a Kramaric, il bomber che vale il «derby»

Uscita con le ossa rotte dal Mondiale, proprio come l'Italia, la Croazia dispone di sufficiente talento per guardare con ottimismo al futuro: un centrocampo di campioni d'Europa (Modric nel Real, Rakitic - oggi al Barcellona - con il Siviglia), un paio di potenziali fuoriclasse come Halilovic e Kovacic (parte dalla panchina e ct Kovac legge per lui il futuro: «Giocherà tante partite importanti per la Croazia»), e una manciata di giocatori di spessore internazionale (Mandzukic, Srna, Perisic). Contro gli Azzurri poi hanno anche i numeri dalla loro parte: 6 partite, 3 vittorie e altrettanti pareggi. In più adesso dal campionato locale - ai minimi storici per competitività, ma sempre efficace nel produrre gioiellini destinati a essere adeguatamente valorizzati in altri contesti - è spuntato anche il bomber che non ti aspetti, Andrej Kramaric, 23 anni, fino a un paio di stagioni fa uno dei tanti che non ce l'aveva fatta. Adesso per lui la partita di San Siro (ma all'inizio sarà in panchina) potrebbe essere solo un primo assaggio di quella destinata a diventare, già da gennaio, la sua prossima casa calcistica, visto il derby in sede di mercato tra Inter e Milan per assicurarsi l'attaccante del Rijeka. Club oggi finanziato da un italiano, Gabriele Volpi dello Spezia, nel quale Kramaric si è rilanciato dopo un precoce debutto tra le fila della Dinamo Zagabria (faceva la riserva di Mandzukic, oggi suo partner d'attacco in nazionale), al quale però non ero seguito quel futuro da big che tutti gli pronosticavano. Almeno fino al cambio di casacca: due anni fa nel Rijeka ha chiuso con 27 reti in 34 partite, bottino già eguagliato in questa prima parte di stagione, dove viaggia a una media di un gol ogni 71 minuti. Non solo in Croazia (dove la scorsa settimana è diventato il terzo giocatore nella storia del campionato, dopo Goran Vlaovic e Marijo Dodic, ad aver segnato 5 reti in una partita) ma anche in Europa: lo scorso giugno era uno dei candidati per sostituire Graziano Pellè al Feyenoord, prima che gli olandesi reputassero il prezzo troppo alto. Quando se li è trovati di fronte in Europa League, li ha "ringraziati" rifilandogli una tripletta in 13 minuti. Ce ne ha messi invece 5 in più per fare subito la differenza al suo debutto in nazionale, lo scorso 4 settembre, fornendo a Mandzukic un assist contro Cipro.

Poi ha segnato contro Malta e Azerbaigian, tanto per non perdere il vizio.

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