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Oggi la Cagnotto nei tre metri Punta al bronzo

La forza di un oro. Quello che ti cambia la vita, quello che ti fa dire «posso e devo sicuramente migliorare» dopo aver centrato la nuova finale mondiale. Tania Cagnotto, neocampionessa del mondo dal trampolino 1 metro, oggi (18.30, Rai Sport 2) ci riprova dai 3 metri. Ieri ha superato eliminatorie e semifinali senza problemi, ma anche senza brillare. A conferma di quanto visto nel sincro con Francesca Dallapè dalla stessa altezza. «Meno precisa e pulita di altre volte», aveva detto domenica l'allenatore Oscar Bertone.

Ieri l'azzurra ha fatto meglio, ma è stata lei la prima a dire che si può fare di più soprattutto in triplo e mezzo avanti carpiato da neanche 45 punti. «Dopo l'oro non è sparita l'ansia, è stato stressante» spiega Tania. Entra in finale con il quinto punteggio assoluto, con le due cinesi, le stesse battute da un metro, lontanissime e forse irraggiungibili. Probabilmente hanno capito la lezione. Non potrebbe essere altrimenti per una tuffatrice alla settima finale in otto mondiali nella specialità e che oggi si giocherà probabilmente il bronzo insieme ad altre quattro rivali. «Forse loro sono più in forma di me, soprattutto Abel (la canadese, ndr )», ammette la Cagnotto che però è pronto a giocarsi tutte le carte in quella che sarà la sua ultima finale individuale mondiale. Trentatré volte in carriera a medaglia, una bacheca che le fa dire «di solito soffro più in qualifiche e semifinale che in finale». «Proverò a cambiare passo, devo recuperare energie: o la va o la spacca», ma soprattutto «cercherò di godermela senza timore». La forza di un oro potrebbe fare la differenza in una finale che si annuncia punto a punto per il gradino più basso del podio.

Non ne farà parte Francesca Dallapè che in semifinale era entrata con un punteggio migliore della compagna che se ripetuto le avrebbe garantito un tranquillo accesso in finale, ma nel pomeriggio ha sbagliato completamente due tuffi e perso così una grande occasione. Niente finale, ma soprattutto niente pass olimpico per Rio.

«Questo non è il mio Mondiale», il laconico commento, ma la Dallapè non si arrende: «Ripartirò da zero, le cose semplici non mi piacciono».

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