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Okaka e Acerbi, è Italia bis ma ci regala due belle storie

Il sampdoriano debutta e segna in 18 minuti e il difensore passa dal tumore all'azzurro

Okaka e Acerbi, è Italia bis ma ci regala due belle storie

Serata per tutti i gusti. Gli albanesi sulle tribune che cantano “Fratelli d'Italia“, lo stadio di Marassi quasi pieno, ma con più bandiere straniere che italiane: altra atmosfera (eccetto gli insulti albanesi alla Serbia) rispetto ad Italia-Croazia. C'è stata perfino un'invasione di campo per chiedere un autografo sulla bandiera, e vabbè, ma poi gli albanesi hanno esagerato con le invasioni.

Sul resto avrà pesato anche la sfuriata mediatica di Conte. Guarda caso, Cerci ha cominciato a correre sulla destra come un leprotto e non l'ha smessa più. Italia innovata, innovativa e con voglia di pressing. Bonucci capitano, Sirigu in porta, Moretti che torna a 33 anni, ma gli svarioni sono sempre quelli: De Silvestri (primo tempo) e Sirigu (ripresa) hanno senso del thrilling. I migliori assist per gli albanesi sono stati di marca azzurra. Non proprio incoraggiante. Cerci (sempre) e Giovinco (nella ripresa) si sono alternati nel gestire palloni da calcio qualità. Destro si è mangiato un gol, nella ripresa, da far impallidire: sprecando fra l'altro un contropiede da manuale del miglior calcio d'Italia.

Partita che ha tenuto fede al copione voluto dal blasone: Italia che gestisce centrocampo e gioco, Albania pronta a sfruttare errori e spazi. Ed, infatti, nel primo tempo è stata l'Albania a far venire i brividi: calcio e musica di Sokol Cikalleshi, 24enne attaccante che mangia pane a Spalato e, nel giro di 7 minuti, ha preso il palo, dopo aver beffato De Silvestri, eppoi ha impegnato Sirigu nella parata più difficile. In tutto questo la nazionale di Conte, con tanta gente che “Genova per noi...“, ci ha messo impegno e qualche chicca: Bertolacci ha rullato avversari e infilato la miglior sventola per mettere in ansia Berisha, che ha annientato anche palloni spediti da Destro e Cerci.

Si è visto di tutto e di più con gran miscuglio di sostituzioni nella ripresa: un po' debole la coppia composta da Giovinco e Destro, più sostanziosi Matri e Okaka, non male Gabbiadini. Centrocampo concreto con Aquilani vigile urbano, Parolo e Bertolacci a provar inserimenti. Non tutto riesce, ma quando la palla passa dai piedi di Cerci è altra storia.

E non c'è fallo che tenga: un albanese, al primo approccio, gli ha strappato la maglia (non proprio buona pubblicità per lo sponsor), un dolore muscolare gli ha fatto compagnia, ma il biondo putto, traslocato all'Atletico ,ieri ha trovato rivincita e forse un posto al sole nello sguardo di Conte.

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